Ritorno al passato – Bevetene tutti

Sono trascorsi quasi due anni dal ritorno alla gestione municipale per quanto concerne il Servizio Idrico Integrato ed è tempo di un primo bilancio dell’attività messa in essere dall’amministrazione comunale.

I punti su cui voglio soffermare la mia attenzione sono l’adesione all’Autorità Idrica della Calabria e l’approvazione del nuovo metodo tariffario, poiché credo che ci sia un tratto comune che le contraddistingua.

Sono entrambe fondate sull’idea produttivista che considerare l’acqua bene comune come principio umano inalienabile non sia poi da trattare con intransigenza e che si possa derogare a piacimento.

Ma, in primis mi preme sottolineare l’impostazione pragmatica e artefatta dell’amministrazione comunale chiarita in modo inequivocabile da quanto dichiarato nella Relazione al rendiconto di gestione 2016: «Il settore gestisce […] dal gennaio 2016, considerato che la Società SOAKRO S.p.a. affidataria del servizio idrico integrato, dell’ambito territoriale ottimale (ATO) Calabria 3 Crotone, individuato territorialmente nei comuni facente parte della Provincia di Crotone, a seguito delle scelte amministrative e poi con sentenza n°4/2016, datata 18.01.2016, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Crotone, anche il servizio idrico integrato».

Nessun riferimento all’Accordo quadro, datato 30/10/2015, tra il Comuna di Cotronei e la Società So.A.Kro. S.P.A., con cui il comune è subentrato nella gestione provvisoria ed esclusiva del Servizio Idrico Integrato antecedentemente al fallimento della So.A.Kro., quindi se ci sono formali riferimenti amministrativi da richiamare per quanto riguarda la gestione del servizio è a questo documento che bisogna attenersi.

Appare una rimozione alquanto rapida e forzata di tutto quanto accaduto nell’anno 2015 con le battaglie della nostra associazione affinché si rescindesse il contratto con la So.A.Kro. e si desse vita ad un’Azienda Speciale, contro le posizioni amministrative che proponevano una risoluzione conciliante del rapporto.

AIC – L’Autorità Idrica della Calabria istituita con legge regionale 18/2017 (Autorità Idrica Calabrese – Una legge regionale che non muta gli assetti di potere, Cotroneinforma 131) è il nuovo ente pubblico rappresentativo dei comuni calabresi ricadenti nell’Ambito Territoriale Ottimale unico, coincidente con l’intera regione. Sarà l’organo che deciderà la forma di gestione (tra i due estremi della società a totale capitale pubblico non in forma di spa fino alla società mista pubblico-privata), le tariffe (con cui i cittadini calabresi sono stati per anni frodati e non ricompensati da scelte amministrative quantomeno disattente, accertate dalla sezione competente della Corte dei Conti) e i rapporti con il fornitore all’ingrosso (con il carrozzone SORICAL pronto ad intralciare ancora il sentiero della quiete) per il SII regionale.

Le 3 decisioni non sono di poco conto com’è facile intuire.

Ebbene il Comune di Cotronei ha aderito all’AIC con Deliberazione del Consiglio Comunale del 14/11/2016 (atto dovuto per legge) dopo che il Sindaco aveva più volte ribadito pubblicamente la propria contrarietà a tale organo, salvo cambiare idea sostenendo all’atto dell’adesione che il modello di gestione che la Regione Calabria starebbe costruendo sarà integralmente pubblico. Peccato che a decidere quali saranno la modalità di gestione non sarà la regione ma la futura Assemblea dell’AIC composta soltanto da 40 rappresentanti dei quasi 400 comuni calabresi.

Quindi non vi è alcuna certezza sulla forma di gestione così come ostentato dal Sindaco, che dovrebbe quantomeno farsi carico della responsabilità di portare in istanza nella costituenda assemblea dell’AIC, sempre che gli sia consentito, la volontà espressa dalla nostra comunità di avere una gestione a totale capitale pubblico.

Tariffe – Il nuovo piano tariffario approvato con Deliberazione della Giunta Comunale del 21/03/2017 stravolge completamente gli scaglioni dell’anno precedente (integralmente ripresi da quelli della defunta So.A.Kro) riducendo drasticamente lo scaglione di consumo della Tariffa Agevolata per ciascuna utenza che passa dai 110 m3 annui del 2016 a 30 m3 del 2017, per la quale a dire il vero c’è una riduzione di costo da circa 0,44 euro a circa 0,20 euro; contestualmente però si verifica un aumento per lo scaglione di consumo della Tariffa Base che passa da circa 0,67 euro a circa 0,80 euro.

Poiché i due scaglioni citati sono quelli maggiormente diffusi, il risultato della riduzione di consumo previsto per la tariffa agevolata e dell’aumento del costo della tariffa base, determinano un sostanziale e oneroso aumento del tributo da versare alle casse municipali.

Prescindendo da quali siano le motivazione che hanno condotto a tale scelta, che definirei azzardata viste le affermazioni di condivisione e adesione alla gestione pubblica del servizio propagandate dell’amministrazione, non rimane che trarne una valutazione da un punto di vista ideale.

A mio modesto avviso l’adesione all’AIC e l’innegabile aumento del tributo del SII a gestione comunale conducono a ritenere che l’amministrazione abbia abbandonato, senza alcuna remora, il sentiero in parte proficuo che si era innestato con le campagne e le mobilitazioni per l’acqua pubblica dell’anno 2015 e intrapreso l’arduo e inerpicato sentiero della manipolazione politica.

Sarà stato l’approssimarsi della campagna elettorale, il fermento sulla tematica da parte della cittadinanza che soffriva i soprusi e i disservizi della So.A.Kro., l’impegno profuso dalla nostra associazione che ha incalzato senza scendere a situazioni compromissorie, ma pare proprio che l’interesse verso il bene comune più importante per l’umanità sia scemato vistosamente.

Le posizioni borderline però sono si pericolose, ma tra l’altro facili da intuire e denigrare.

Peppe Guarascio

Tratto da: http://cotroneinforma.org/wp-content/uploads/2017/12/133.pdf

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