QUESTIONE ACQUA PUBBLICA A COTRONEI

Tra fenomeni naturali e eccessivi riferimenti a “nome della cittadinanza”

Andiamo avanti nella discussione sulla “questione acqua pubblica a Cotronei”.

Dopo la nota di Cotroneinforma del 9 gennaio (Comunicato stampa servizio idrico (cotroneinforma.org),  il giorno successivo l’Amministrazione comunale ha diramato un comunicato stampa a firma del sindaco Belcastro, pubblicato sui mezzi di informazione cartacei e online (comunecotronei.gov.it).

Sulla nostra posta elettronica abbiamo ricevuto tale comunicato stampa accompagnato da una nota di specifica (Nota di specifica del sindaco belcastro indirizzata a cotroneinforma (cotroneinforma.org)).

Su questa nota di accompagnamento e sul comunicato stampa vogliamo ragionare inserendo altri elementi utili alla discussione.

Innanzitutto una precisazione doverosa verso un passaggio del sindaco che pare tanto una caduta di stile, una sviolinata che poteva certamente evitare.

Per opportuna Vostra conoscenza (mi pare eccessivo il riferimento “a nome della cittadinanza), si comunica che si è provveduto al pagamento della rata.

Quasi si fosse infastidito il sindaco perché lo abbiamo interessato a nome della cittadinanza. Gli pare eccessivo il riferimento. Proviamo a spiegare. Viviamo in un villaggio di 5mila anime. Stampiamo un giornale in 500-600 copie a numero, quasi interamente spedito. Abbiamo un sito web con circa 10mila accessi annui. Con tantissimi lettori del giornale abbiamo frequenti comunicazioni a mezzo mail, social o altro. Viviamo la nostra quotidianità con costanti e variegate interazioni con la popolazione. Gran parte dei nostri discorsi ruotano sulle questioni che poi poniamo nel giornale. E dunque? Non possiamo porre una domanda al sindaco di interesse collettivo per nome e per conto della popolazione?

Ci consenta sindaco: con questo giornale – da sempre – poniamo questioni di interesse collettivo. Non bussiamo alle porte per prebende o favori personali. Le interrogazioni sull’acqua e sul suo servizio pubblico possono inconfutabilmente riferirsi a nome della cittadinanza: a supporto qualche migliaio di firme raccolte negli ultimi anni che hanno ribadito l’interesse diretto al bene comune più importante. E l’Associazione culturale Cotroneinforma, che quelle firme le ha raccolte, ha il dovere etico e morale di portare avanti la questione nell’interesse e a nome della cittadinanza.

Andiamo oltre. Nella citata nota di accompagnamento, il sindaco specifica che i debiti con Sorical sono azzerati. Dunque Sorical non avanza un centesimo dal Comune di Cotronei. A noi però risulta dal documento “Crediti maturati dalla Regione Calabria per la somministrazione di acqua per uso idropotabile (Periodo 1981-2004)- DDG N. 16754 del 30712/2015, aggiornato al 2 novembre 2016” che la Regione Calabria vanta un credito di 854.114,93 euro, per il periodo antecedente la creazione di Sorical. Crediti 1981-2004 (cotroneinforma.org)

Forse sarebbe opportuno fare un po’ di chiarezza. Comunque, sulla questione Sorical ci ritorneremo tra poco.

Sempre nella citata nota di accompagnamento, al sindaco pare opportuno evidenziare che le nostre “proposte” non hanno aderenza sul piano giuridico e, dulcis in fundo, sono frutto di “desiderate” non attuabili.

Sul piano giuridico bisognerebbe discuterne.

Vista l’ormai dichiarata incostituzionalità della cosiddetta Riforma della Pubblica Amministrazione, voluta dal ministro Marianna Madia, per la lesione del principio di leale collaborazione tra stato ed enti locali, il Governo è stato costretto a ritirare il decreto sui servizi pubblici locali. Nello specifico il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua aveva da sempre ribadito che andavano eliminate tutte le norme che puntavano alla privatizzazione dei servizi locali, che vietano la gestione pubblica tramite aziende speciali, oltre a quelle che permangono e creano, comunque, una disparità tra le diverse forme di gestione con un evidente favore per quelle privatistiche (acquabenecomune.org).

Quindi sul piano giuridico le nostre proposte sono oggi ancor più valide e legittime, visto che le aziende speciali sono consentite e costituiscono l’unica forma societaria che non permette di lucrare sul servizio e di fare profitto.

Anche i “desiderata” andrebbero discussi.

Il sindaco dice di non tener conto del caso di Saracena perché quel comune ha risorse idriche proprie. Invece di questo vogliamo tener conto. Continuiamo a sostenere le nostre ragioni, credendo che il Comune di Cotronei debba gestire il servizio investendo risorse proprie nella captazione, nella raccolta e nella distribuzione dell’acqua. Siamo ancora in attesa di conoscere come siano stati spesi i circa 2,7 milioni di euro ricevuti da A2A. Siamo ancora in attesa di conoscere come verranno investiti i 380mila euro annui di A2A. Ne vogliamo discutere? Sempre in nome della cittadinanza, per carità, non si pensasse che pretendiamo qualcosa!

Arriviamo ai tecnicismi. Nel comunicato stampa il sindaco dichiara di aver riscontrato una riduzione di 12 litri al secondo di acqua, dalle sorgenti di Pollitrea e Tassito/Rigola. Il sindaco tiene a precisare che la riduzione delle portate idriche sono conseguenza di fenomeni naturali, non correlati ai rapporti fra il Comune e Sorical, dove il comune provvede a pagare la fornitura stessa.

Facendo un po’ due conti, se nel mese di dicembre – nel pieno di piogge e neve – viene a mancare un quarto dell’approvvigionamento di Cotronei, nel mese di agosto resteremo senza un goccio d’acqua. Non servirà scomodare nemmeno S. Nicola con la sarda in bocca, perché questi sono fenomeni naturali per i quali le grazie non arrivano.

No, non crediamo al sindaco. Non crediamo ai fenomeni naturali. Ci stanno raccontando una balla. Ci nascondono qualcosa.

In queste ultime settimane la questione dell’acqua è esplosa in giro per la Calabria. Anche a San Giovanni in Fiore, che si alimenta in parte dalla sorgente della Rigola, il sindaco – in una nota stampa – ha accusato Sorical di aver diminuito la portata dell’acqua di 10 litri al secondo che, di fatto, ha creato tantissimi problemi alla propria comunità. Anche Occhiuto, sindaco di Cosenza, ha sparato a zero contro Sorical e Luigi Incarnato, segretario regionale del Psi, da febbraio al vertice della stessa Sorical in qualità di Liquidatore di parte pubblica.

Insomma, da più parti si ritrovano con problemi analoghi a Cotronei e i sindaci si scagliano contro Sorical. A Cotronei no. A Cotronei i problemi sono conseguenza di fenomeni naturali. No, non ci crediamo e sollecitiamo il sindaco a fare chiarezza, a fornire maggiori strumenti per comprendere i fenomeni naturali perché, intanto, la discontinua erogazione dell’acqua sta comportando congelamenti e rotture di tubi nelle civili abitazioni e nella rete pubblica, oltre all’inaccettabile interruzione del servizio.

 Ultima questione. Il comunicato stampa del sindaco di Cotronei si chiude con un dato quantitativo che merita di essere valutato e ragionato.

Scrive il sindaco che per l’anno 2016 l’ammontare dei Mc fatturati dalla Sorical sono oltre 1.400,00, mentre quelli fatturati dal Comune all’utenza sono circa 400.000 mc. Uno squilibrio enorme che bisogna ridurre colpendo abusi, evasioni e riducendo le perdite.

Se il dato fosse veritiero ci sarebbe da preoccuparsi, e tanto.  Siamo convinti che nella cittadinanza di Cotronei il livello di evasione è certamente basso e ben al di sotto dei comuni del circondario. Riteniamo che gli abusi a valle delle vasche (e, dunque, nella rete di distribuzione locale), al netto delle utenze da Trepidò fino alle vasche stesse, siano irrisori, quasi insignificanti, considerata l’installazione – a tappeto – dei nuovi contatori fatta negli anni recenti.

Invece, l’elemento di criticità sta tutto nelle perdite della rete idrica. Ci sono state perdite in paese riparate dopo dieci o venti giorni. Basterebbe fare soltanto due calcoli, considerando il diametro dei tubi rotti e le ore di scorrimento “a perdere” dell’acqua per quantizzare l’enorme spreco economico che, in effetti, si paga a Sorical senza usufruirne. E qui ci sono responsabilità amministrative.

Dopo un decennio di Soakro senza investimenti, la rete idrica è un colabrodo. Non ci sarà nessuna società in house e/o privato che potrebbe intervenire nella gestione bonificando le rete. A meno che non si decide di farla pagare alla popolazione con la fiscalità locale. Impensabile di questi tempi, considerato l’elevato costo che già si paga per il servizio idrico.

Al termine, arriviamo al nocciolo della questione, sempre a nome della cittadinanza.

L’investimento più importante per il sindaco Belcastro, al suo secondo mandato amministrativo, doveva riguardare, riguarda e riguarderà ancora, la rete idrica. Se invece esistono progetti di spesa (già realizzati o in itinere) più importanti della rete idrica comunale, ci rendessero edotti. Basta soltanto saperlo.

 

Cotronei, 18.01.2017

Associazione culturale Cotroneinforma

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