TEMPI DI CONCORSI

Tempi di concorsi a Cotronei. Si tratta di una riorganizzazione della pianta organica comunale che a regime porterà complessive otto nuove assunzioni ad integrazione di una parte del personale in pensione.
Il clima, naturalmente, non è bello. Ci si guarda in cagnesco e in tanti nutrono sospetti di assunzioni clientelari, tanto che il primo cittadino e la giunta comunale, con un comunicato stampa avevano invitato ad evitare strane strumentalizzazioni, considerazioni e aspettative. Proprio così. E per tale ragione, nella selezione dei futuri dipendenti è stata incaricata una società specializzata esterna nel criterio di legalità, trasparenza e imparzialità.
C’è poco da fare, il sospetto resta e si parla già di eventuali ricorsi.
Se avessimo avuto la possibilità di dare un suggerimento, avremmo proposto una commissione di controllo da affiancare alla società esaminatrice. Una commissione fatta di cittadini di Cotronei che, anche a titolo gratuito, avesse seguito tutta l’operazione, visionando/controllando le procedure della società specializzata esterna e dell’intera organizzazione dei concorsi.
E non si venisse a raccontare che sono utopie. No, è democrazia diretta. Il potere di controllo deve per forza provenire dal basso, dalla partecipazione della popolazione, che sia un concorso oppure un servizio come l’acqua o la raccolta dei rifiuti, perché una società possa considerarsi civile.
Sulla questione concorsi ci ritorneremo con il prossimo numero del giornale.
A margine, ci interessa inserire un qualcosa di specifico, che riguarda ovviamente le nuove assunzioni.
Sono stati indetti dei concorsi nel Comune di Cotronei. Meno quello che necessitava – per etica e per morale – alla regolarizzazione di Antonio Chiodo, da quattordici anni lavoratore precario.
Antonio, nella mancanza di personale nella pulizia delle strade comunali, lavora forse per tre persone messe insieme. Lo vediamo sempre impegnato nel suo lavoro quotidiano con serietà, passione e abnegazione, una persona veramente seria nell’espletamento delle sue mansioni. Eppure non è assunto, è un precario a cui rinnovano un contratto alla scadenza.
Che razza di democrazia è questa? Che facciamo, lo teniamo da precario per altri vent’anni, magari fino alla pensione? Non c’è nessuna componente politica o sindacale che sollevi tale criticità?
Non è giusto. Antonio Chiodo, da quattordici anni lavoratore precario del comune di Cotronei, merita il suo concorso, anche perché è parte integrante della pianta organica con il suo lavoro quotidiano, fatto di serietà, passione e abnegazione.

 

Tratto da: Cotroneinforma n. 141

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