L’incontro di ieri in Prefettura a Crotone, tra i delegati di Soakro e Sorical, si è concluso con il solito gioco delle parti. Come prevedibile la Sorical SpA, che nei giorni scorsi ha ridotto la portata a molte comunità facendosi beffe dell’allarme igienico-sanitario ribadito dallo stesso Prefetto di Crotone, ha dovuto ripristinare la fornitura idrica.
Intanto i frutti della folle stagione delle privatizzazioni si sono fatte sentire anche tra gli operai della Soakro che, in presidio davanti alla prefettura, hanno rivendicato il pagamento di quattro mensilità arretrate nonché dei buoni pasto.
Quello che è successo, nei giorni scorsi a Crotone – e che ha penalizzato in particolar modo i comuni di Strongoli e Cotronei – è l’ennesimo schiaffo alla dignità dei calabresi e al rispetto della volontà popolare manifestatasi con i Referendum del 2011. Una società in liquidazione, come la Sorical appunto, continua ad operare riduzioni arbitrarie delle forniture idriche ai comuni calabresi, con la pretesa di vantare crediti per la riscossione di tariffe che risultano però gravate da aumenti illegittimi.
Di questa illegittimità, evidenziata da ben tre sentenze della Corte Costituzionale e da una puntuale relazione della Corte dei Conti calabresi, l’unico soggetto a non tenerne conto è la Regione Calabria, socio di maggioranza sempre silente.
Intanto a Cotronei dopo la partecipata assemblea pubblica del 27 febbraio scorso, si è costituito un importante comitato locale per l’acqua bene comune che, seppur agli inizi della lotta, conta già circa 200 adesioni. L’obiettivo è quello di uscire dalla Soakro SpA (e quindi dalla Sorical SpA) ed avviare nel contempo un percorso pubblico e partecipato che arrivi alla creazione di una azienda speciale di diritto pubblico per la gestione del servizio idrico integrato.
Riteniamo, a questo punto, improcrastinabile la ripresa della discussione in Commissione Ambiente della proposta di legge di iniziativa popolare per un nuovo modello gestionale del Servizio Idrico Integrato nella nostra regione, pubblico e partecipato, sottoscritta da 11mila calabresi, tra cui lo stesso Presidente On. Mario Oliverio.
Chiediamo al Presidente On. Nicola Irto che venga messa all’ordine del giorno della Commissione Ambiente la discussione di questo testo, la cui presentazione risale addirittura al luglio del 2013, e con l’occasione di essere auditi insieme ai dirigente del dipartimento competente per fare un punto sulle problematiche regionali legate al servizio idrico, in primis lo scandalo Alaco.