ACQUA PUBBLICA SERSALE: ANCHE IL PODESTÀ DEVE RISPETTARE LE REGOLE!

Dopo aver scritto al Prefetto, Sua Eccellenza ci ha rassicurato che avrebbe garantito il rispetto delle regole della democrazia a Sersale, dopo la violazione dello statuto sulle proposte popolari. La Prefettura, con nota del 17 giugno indirizzata a noi consiglieri di minoranza, ci informa che: “Il sindaco di Sersale, che legge per conoscenza, è invitato a trasmettere apposita nota nella quale si dia atto della convocazione del consiglio comunale con inserito all’ordine del giorno il seguente punto: ‘Proposta di deliberazione ad iniziativa popolare ai sensi dell’art. 35 dello Statuto”.

C’è voluto l’intervento di un Prefetto per ristabilire le normali regole di democrazia nel nostro paese, ciò testimonia il livello di intolleranza alla democrazia del Sindaco di Sersale!

Ma tutto ciò dà ancora fastidio al podestà.

Innanzitutto, siamo venuti in possesso della nota prefettizia (destinata a NOI!) solo dopo espressa richiesta e solo a 6 giorni dal ricevimento… eppure quando si tratta di feste e festini, il Sindaco conosce le nostre mail e i nostri indirizzi civici.

In secondo luogo, nella convocazione del consiglio – fissata per il 28 giugno alle ore 18.00 – si legge Proposta di deliberazione popolare […] predisposta dai gruppi di minoranza (sic!).

Delle due, l’una: o il Sindaco non ha ancora capito con chi ha a che fare, o volutamente lo ignora irridendo alla partecipazione popolare: i cittadini hanno promosso una raccolta firme per una proposta di deliberazione popolare di modifica dello Statuto; noi consiglieri di minoranza ci siamo solo fatti garanti e ambasciatori dei cittadini. Tutto ciò basta a squalificare il secondo punto inserito da Progetto Sersale (Proposta di deliberazione popolare di iniziativa popolare: “Approvazione modalità di affidamento della gestione e manutenzione del servizio acquedotto comunale, della rete idrica, della rete fognaria e del sistema di depurazione del Comune di Sersale”, predisposta dal gruppo di maggioranza)!

  1. La proposta sottoscritta nelle piazze sersalesi il 24 e 25 aprile – essendo una dichiarazione di principi non comporta impegno di spesa, pertanto l’unico parere richiesto è quello del Segretario comunale circa l’ammissibilità amministrativa del testo.
  2. La proposta di deliberazione di Progetto Sersale invece vincola ad una scelta gestionale ben precisa per cui sono necessari i pareri dei tecnici comunali e del revisore; ma, soprattutto, ci farebbe piacere scoprire come la maggioranza abbia raccolto le firme – NOI ABBIAMO FATTO TUTTO ALLA LUCE DEL SOLE, PUBBLICAMENTE…
  3. La contrapposizione tra due proposte popolari è l’ennesima bassezza di questo Sindaco che tenta di ridurre entrambe ad una gazzarra come la sua assemblea stracolma di falsità nella quale ci ha impedito di esporre la proposta dei cittadini: NON ABBIAMO MAI SENTITO I CONSIGLIERI DI PROGETTO SERSALE DISCUTERE IN CONSIGLIO… FIGURIAMOCI TRA LA GENTE!
  4. Progetto Sersale ha il potere di fare e disfare quello che vuole (tranne le regole democratiche!), ma si assumerà la responsabilità politica delle proprie azioni spiegando a chi giova realmente l’affidamento a privati? Progetto Sersale si è già espressa per l’acqua pubblica nel 2013: il Consiglio ha approvato all’unanimità che “la Corte Costituzionale con sentenza 271/2004 ha definito i servizi locali privi di rilevanza economica non su base formale ma su base di elementi sostanziali, per cui le Autonomie Locali possono definire il servizio privo di rilevanza economica sottraendolo alla disciplina di mercato” e che il referendum del 2011 ha ribadito la “non riviviscenza” dell’obbligo di affidamento a privati – quindi: o non ha capito cosa votava allora o non capisce cosa chiediamo oggi!
  5. Progetto Sersale vuole il “POSSESSO PER IL GESTORE DELLA QUALIFICA DI ENERGY SERVICE COMPANY (ESCO) PER L’UTILIZZO DELLE RETI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA”  – cioè permettere ai privati di fare soldi col mini-idroelettrico con l’acqua che passa ai serbatoi, ma è chiaro che più acqua si consuma più corrente si produce; quindi: dov’è la salvaguardia dello spreco idrico? Dov’è il guadagno per i cittadini? Perché Progetto Sersale difende sempre il diritto dei privati a fare profitto coi beni comuni?

Non abbiamo mai visto benefattori accollarsi reti colabrodo regalando soldi ai Comuni: ovunque l’acqua è privata aumentano le bollette. I cittadini chiedono invece di non svendere i beni comuni ai privati. Tutte le operazioni di Progetto Sersale non hanno portato guadagni al comune: l’appalto dell’illuminazione è finito in Contenzioso, l’eolico è finito in contenzioso, i crediti di carbonio, il PIP, la scalinata del Monte Crozze, il “benefattore Nigro”… in tutti i casi, l’amministrazione si è detta in buona fede… Dopo la privatizzazione dell’acqua, se qualcosa va male, non ci sarà buona fede per giustificarsi!

Chiediamo ai cittadini di intervenire al consiglio del 28 giugno prossimo per ascoltare quali interessi sono in gioco: noi difendiamo il principio che l’acqua è dei cittadini e il comune può gestirla economicamente ed efficientemente in modo pubblico.

Acqua Pubblica Sersale

 

Tratto da: abccalabria.org

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