I pronipoti di Alois di Dario Vincenzo Grassi

Nelle periferie trovi chi sottovoce, ma non troppo, fa grandi cose. Se dovessi scegliere una colonna sonora in sottofondo a questa storia, sceglierei Hero di David Bowie. Se fosse un film sarebbe Si può fare (film del 2008 diretto da Giulio Manfredonia). Se fosse un quadro sarebbe il cielo stellato di Van Gogh.

Ma è di teatro che parliamo: I pronipoti di Alois, compagnia teatrale composta da operatori dei servizi sociali della Val D’enza (RE). Uomini e donne da sempre impegnati nell’assistenza socio sanitaria. Come spesso accade, sono le persone comuni capaci di fare grandi cose e creare dal nulla una compagnia teatrale dove scrivere copioni, inventare personaggi, cimentarsi nella fonia, costruire costumi, recitare e inventarsi registi è una di queste. Sì perchè far ridere gli anziani nelle strutture in cui gli stessi ormai risiedono, creare un folto gruppo di persone che amano vedere i loro spettacoli nei teatri, e il tutto per beneficenza, non è cosa comune. Quindi la fatica dei turni notturni e diurni, crescere i propri figli e prendersi cura dei propri affetti dopo un turno di lavoro con ritmi serrati, non diventa un motivo per non fare altro, anzi la sfida forse è proprio questa! Fare nonostante tutto, quindi come direbbe qualcuno: “si può fare!” Scusate il giro di parole. Quindi, un pò di improvvisazione, un po’ di faccia tosta, un po’ di ironia, passione, fantasia, senso di appartenenza, ed ecco fatto. E che dire di chi coglie l’occasione delle prove teatrali che si svolgono all’interno di Villa Diamante (struttura di riferimento del gruppo teatrale), per portare una pitta nchiusa? Sì perchè nel cuore di Reggio Emilia c’è sempre qualche calabrese e che apprende l’esistenza di Cotroneinforma accogliendo con piacere la presenza di voci di periferia.

Ma la cosa più importante è la pratica della “medicina del sorriso”. La ricetta “medica” dei pronipoti è: “ridere, sorridere, e far ridere e sorridere”. Una cura antica che spesso cade nell’oblio nelle corsie dei centri di assistenza, spesso concentrati su un approccio meccanicistico di assistenza che non tiene conto dei bisogni dell’anima. Infermieri e operatori che stanno tra sangue e merda notte e giorno, festivi o giorni comuni e che vivono la maggior parte della loro vita nelle corsie di assistenza degli enti socio assistenziali, sono un patrimonio inestimabile, soprattutto quando praticano questo tipo di medicina. Assistere una persona nell’igiene, nel cibo, nel vestiario, nei prelievi, è routine. Ma l’anima? Ecco loro ricordano a se stessi e agli altri che l’essere umano ha un’anima che ha bisogno di leggerezza, di ridere e sorridere.

Daniela Giovanardi in occasione dell’evento di Praticello di Gattatico (RE) ha presentato I pronipoti con queste parole:

“Noi siamo I pronipoti di Alois, una compagnia teatrale amatoriale formata da operatori dei servizi socio sanitari che opera nella Val d’Enza; il nostro scopo è riuscire ad accompagnare le cure prestate a chi ne ha bisogno con quel sorriso che spesso svanisce dai loro volti e che a fatica si cerca di far riaffiorare a volte solo per un istante, a volte un po’ più a lungo, ma è grazie a questi istanti che arriva la gratificazione e la consapevolezza di aver investito bene il nostro tempo. Il nostro nome richiama ciò che facciamo, Alois altro non è che il nome di battesimo del dott. Alzheimer che visse tra il 1864 e il 1915; da qui il nome: I pronipoti di Alois.

Dal 2014 la passione che mettiamo nei nostri spettacoli, ci permette d’esser lieti di allietare. La nostra linea spazio/temporale della leggerezza… vale a dire, mentre tutto ciò che è esterno al teatro consuma il suo tempo nella normalità, noi che ne siamo all’interno ci distaccheremo mentalmente dagli eventi esterni trascorrendo qualche ora di spensieratezza”.

In occasione dell’evento sono stato coinvolto in veste di suonatore, infatti potrò raccontare di aver strimpellato con Linguadibue (Salvo Miceli)! Un artista sconosciuto ma che farà sicuramente strada; il nome mi rassicura molto e anche il suo approccio meticoloso nel non essere meticoloso nella preparazione dei testi e delle musiche. The Wandering time (il vagare nel tempo), Regista e attore, Alberto Ruspaggiari con: Liliana Albertini, Natascia Corradini, Vanessa Gabriele, Daniela Giovanardi, Daniela Mancone, Alessandra Ruggero, Luisa Vasapollo, Angelo Galante, Salvatore Miceli, Elpidio Padricelli, Dario Vincenzo Grassi.

L’oste cammina serio verso il pubblico con camicia bianca e grembiule che lo copre fino ai piedi e dice:”questa è l’osteria dei pronipoti dove si nutre la mente e la panza con grande eleganza”. L’oste si gira e lo stesso è in mutande… inguardabili….

 

Il “muro” degli attori.

Alberto Ruspaggiari ( operatore socio sanitario)

I pronopoti di Alois nascono da uno sguardo non indifferente alle piccole grandi realtà di oggi…lo sguardo di chi ha colto la più grande sconfitta che la società moderna sta inconsapevolmente subendo….. la perdita del sorriso e allora, Dario, ho deciso insieme ad altre persone di mettermi in gioco e farlo seriamente facendo ciò che più è nella mia natura, creare momenti anche se brevi, pur sempre momenti di allegria e spensieratezza senza mai chieder nulla in cambio…in fondo si vive di attimi ed è proprio in fondo alla vita che un uomo sorride di se stesso se ha saputo sorridere insieme agli altri per un attimo.

 

Vanessa Gabriele (operatrice socio sanitaria)

L’attività teatrale che svolgiamo è per divertirsi insieme per metterci in gioco ma la cosa più importante è per regalare un sorriso ai nostri anziani e alle persone che ci vengono a guardare..

 

Natascia Corradini(operatrice socio sanitaria)

In questo “spazio”, divertendomi diverto gli altri.

 

Salvo Miceli (operatore socio sanitario)

Sono stato letteralmente buttato su un palco per la prima volta tre anni fa, qualcuno pensava e pensa ancora oggi a me come una persona dal talento comico e non solo innato. E’stato amore fin da subito. Oggi per me il teatro è passione, amo stare sul palco, amo il pubblico amo farlo per beneficenza.

 

Liliana Albertini (animatrice)

Diceva Goldoni:”il teatro è vita e la vita è il teatro” perche faccio teatro?rido! piango!mi metto sempre in discussione.Con i “pronipoti di aloise” permetto di ridere,gioire. e non meno importante di aiutare chi necessita di aiuto! Lilly.

 

Alessandra Ruggiero

Non ricordo come abbiamo iniziato ma fatto sta che ci siamo accorti che fare gli sciocchi ci Veniva bene ,e si sa l’allegria e’ contagiosa ….e quando si ride le persone sono accese ,vivono ,anche col malato a casa ,con la testa piena di confusione ridono ,e’ qualcosa…

 

Elpidio Padricelli nelle vesti del vescovo

(Responsabile attività assistensiali integrate)

 

Luisa Vasapollo (operatrice socio sanitaria)

L’ottimismo è un magnete della felicità. Se rimani positivo, le cose buone e le buone persone saranno attratte da te.

 

Daniela Mancone (operatrice socio sanitaria)

 

Linguadibue (Salvo Miceli) Dario Vincenzo Grassi

 

Angelo Galante (coordinatore infermieristico)

 

Daniela Giovanardi (operatrice socio sanitaria)

 

Il parere del pubblico

Quando sono stata invitata allo spettacolo non sapevo cosa aspettarmi e sono stata spinta ad assistervi per il suo scopo benefico. Prima di tutto va apprezzato il fatto che i ragazzi -attori abbiano ” donato” parte del loro tempo libero a studiare, e cioè a provare le non facili sceneggiature, inserite in diversi sketch. Dire bravi è dire poco (veramente in alcuni momenti si piangeva dal ridere); e la cosa bella che si leggeva chiaramente è stata il divertimento anche da parte loro… Voglio poi segnalare in particolare le overture musicali, sulle note della chitarra del musicista Dario Grassi, che hanno arricchito notevolmente tutta la sceneggiatura dandole un tocco più “serioso”.

 

Antonella Nunnari (insegnante scuola infanzia)

Bellissima iniziativa da parte di questi “lavoratori,operatori,attori-comici”che hanno ben pensato di creare nel loro piccolo un vero e proprio spettacolo, divertendosi e facendo divertire gli ospiti presenti. Un’iniziativa che nn solo ha uno scopo ricreativo ma soprattutto di beneficienza,in quanto va ad incentivare e ad aiutare le persone che piu ne hanno di bisogno,migliorando nello stesso tempo la qualità dei servizi forniti agli utenti.

 

Angelo Montante (operatore socio sanitario)

Fantastici, mettersi in gioco, sapendo che pur non essendo professionisti si poteva sbagliare la scena come è successo a Salvo , avere ricavato del tempo dalla vostra vita pur lavorando in un ambiente dove tempo libero non c’è ne sia tanto e quando c’è invece di dedicarlo a voi lo avete dedicato in qualcosa di comune e la cosa più bella di tuttè e’ lo scopo del perché sia stata fatta questa iniziativa…

Devis Del Vecchio (responsabile attività assistenziali integrate)

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