Alcune domande al Sindaco di Cotronei sull’impianto dei PAD

 
L’associazione Orizzonti Comuni ha avuto modo di approfondire, con la massima attenzione, la
scheda progettuale presentata in data 14.02.2022 dal Comune di Cotronei per
“l’accesso al
contributo per la realizzazione di proposte volte all’ammodernamento e alla realizzazione di nuovi
impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso
personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili”
.
Non poche perplessità sono nate dalla verifica del bando e del relativo avviso M2C.1.1, linea di
intervento C, oltre che da quanto scritto nella scheda progettuale presentata. Tali perplessità si
consolidano dopo il mancato approfondimento sul funzionamento dell’impianto che NON è stato
dato in occasione di iniziative pubbliche.
I responsabili della “cosa pubblica” hanno il dovere di confrontarsi in modo responsabile e nel
merito, evitando dichiarazioni del tipo “trattasi di un progetto finanziato dal PNRR e di per sé non
inquinante”!
Alla luce della normativa regionale, che ha creato l’ARRICAL (AUTORITA RIFIUTI E RISORSE
IDRICHE DELLA CALABRIA), oltre che in conseguenza alle scelte amministrative, al fine di
rendere partecipe la cittadinanza e di confrontarsi con l’obiettivo di sostenere le scelte più utili per il
territorio, riteniamo di dover porre al Sindaco le seguenti domande:
Perché il Comune di Cotronei, in data 07.02.2022, ha chiesto di essere delegato dall’ex
EGATO a presentare la domanda per eccedere al finanziamento, quando il soggetto deputato
a candidarsi a realizzare l’intervento era proprio l’EGATO?
Perché il Comune di Cotronei ha chiesto di essere delegato da parte di tutti gli altri comuni
della Provincia a realizzare
nel proprio comune
un impianto di smaltimento/trattamento
rifiuti?
Perché a fronte di una produzione, nel comune di Cotronei, di circa 300 Tonnellate annue di
pannoloni (PAD) si prevede di realizzare un impianto che smaltisce 5.000 tonnellate annue
per modulo (ne potremo avere 2, pertanto 10.000 tonnellate annue da smaltire)? Ben oltre le
esigenze del territorio provinciale.
Perché si prevede l’effettuazione di un investimento per la realizzazione dell’impianto di
trattamento dei PAD in Project Financing (con significative risorse che il privato dovrà
investire, diventando proprietario per una quota)?
Perché non si identifica l’area dove realizzare l’impianto, indicando solamente che si tratterà
di un sito industriale dismesso?
Perché non si individua che tipologia di pannoloni potranno essere smaltiti? Possono essere
lavorati e smaltiti anche i pannoloni rinvenienti da ciclo ospedaliero o chemioterapico?
Come si potranno distinguere le diverse tipologie?
Potranno essere conferiti anche i pannoloni che attualmente sono classificati come rifiuti
speciali? Con quali modalità si garantirà la eventuale distinzione fra pannoloni rinvenienti
 
da strutture sociali e/o da privati e pannoloni rinvenienti da strutture che producono rifiuti
speciali?
Si è considerato l’impatto (in termini di mezzi di trasporto, costi di viaggio e energia
elettrica, smaltimento dei rifiuti organici e non, deflusso delle acque di lavorazione) che ne
deriva dall’arrivo nel nostro territorio di 5.000/10.000 tonnellate annue, considerato che solo
una piccola quantità è prodotta nel nostro territorio?
Perché non si è continuato a gestire e migliorare il servizio sperimentale che considerava
“frazione neutra” i pannoloni, differenziati correttamente?
Quali garanzie vi sono che l’impianto non possa essere ampliato ad altre funzioni/attività
che sono previste nella tipologia di finanziamento, considerato che ha poca valenza la
dichiarazione che “basta una delibera per stabilirne il funzionamento”, specie quando sono
coinvolti privati e si rischierà di non garantire l’equilibrio finanziario?
Perché non si è coinvolta la cittadinanza prima di presentare la scheda progettuale?
Pur non essendo contro la realizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, noi siamo
particolarmente preoccupati in quanto non riteniamo che si siano valutati gli effetti negativi a fronte
di aspetti positivi davvero minimi e risibili.
Il nostro intento è quello di porre la massima attenzione su tale progetto. Proprio per questo
riteniamo di dover coinvolgere la cittadinanza, le associazioni e le organizzazioni di ordine
ambientale in un’ottica costruttiva e di ricerca del bene della comunità.
Restiamo in attesa di un utile riscontro.
 
Cotronei 28.03.2023                                                     Associazione “Orizzonti Comuni”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.