Per le elezioni regionali in Calabria si vota il 3 e il 4 ottobre, in anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura per la morte della presidente Jole Santelli.
Esploriamo qualche passaggio significativo nell’ultimo anno, per arrivare agli schieramenti politici in campo in questa tornata elettorale.
Il geologo Carlo Tansi, nella scorsa primavera si propone candidato alla presidenza della Regione, per poi rinunciare e passare nella coalizione di Luigi De Magistris, ma pur sempre determinato a fronteggiare il Put, il Partito unico della torta, come definiva in modo colorito tutto l’apparato di potere che dal Pd arriva al centrodestra. Eppure non era ancora tranquillo con De Magistris, tanto che l’inquietudine lo porterà a disfare ancora una volta le decisioni prese e, dulcis in fundo, passare il 14 luglio nella coalizione di centrosinistra guidata dalla Bruni.
In primavera Ernesto Magorno, di Italia Viva, parte come un razzo candidandosi a presidente della Regione. E va in giro per due mesi nei paesi e nelle città calabresi, con tanto di manifesti e convegni organizzati, ma di certo non favorito da un bagno di popolo. Probabilmente si accorge di non andar a parare da nessuna parte e il 17 luglio comunica di fare un passo indietro, e ci resta male perché i partiti non hanno capito il suo progetto, ovvero la possibilità di creare una grande coalizione, un modello Draghi, tutti insieme da destra a sinistra e buonanotte. Non se l’è filato nessuno, e così la stella renziana calabrese finirà per perdersi nell’universo dell’oblio.
Nel centrosinistra la scelta del candidato a presidente non è stata per nulla semplice. Inizialmente il Partito democratico sembrava deciso a sostenere Nicola Irto, ma il giovane consigliere regionale alla fine ha dovuto fare un passo indietro. Dall’accordo di un’alleanza Pd e il Movimento 5 Stelle, si arriva alla convergenza sul nominativo di Maria Antonietta Ventura, imprenditrice e presidente del Comitato regionale per l’Unicef. Per tanti un’anonima sconosciuta, e i malumori – specie nel Pd – provengono da ogni dove. Quando arrivano le voci di un’eventuale interdittiva antimafia sull’azienda del gruppo industriale riconducibile alla famiglia della Ventura, anche l’imprenditrice farà un passo indietro.
Alla fine, la coalizione giallorossa dopo una certosina ricerca di un candidato, arriverà all’ufficializzazione di Amalia Bruni, scienziata e direttrice del centro regionale di Neurogenetica, con sette liste a suo sostegno.
Comunque, nel Pd regionale sono volati gli stracci, e non soltanto con l’esclusione di Oliverio, ma anche con la presa di distanza di altre figure pesanti come Carlo Guccione oppure Pippo Callipo.
Il 16 agosto arriva l’annuncio della candidatura dell’ex presidente della Regione Mario Oliverio con una lista autonoma. Si sente abbandonato dal Pd e annuncia di fare una sua lista che si pone – a suo dire – come forza radicalmente alternativa a tutti gli schieramenti in campo.
Dopo qualche giorno dall’annuncio, Oliverio se ne esce con una mossa da stratega della politica: pronto a fare un passo indietro se lo fanno anche la Bruni e De Magistris. Non se l’è filato nessuno, e Oliverio finirà per presentare la sua lista, unica e sola. La candidatura di Oliverio appare come una decisione dettata dall’orgoglio, senza troppa sostanza e che raccoglierà probabilmente uno scarso consenso.
Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera, è stato designato come candidato a presidente dal suo partito il 16 giugno e sostenuto da tutto il centrodestra. Non sono mancate polemiche e scontri anche su questo versante. La Lega ha imposto alla coalizione il “ticket” con l’attuale presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì. Occhiuto può contare sull’apporto di sette liste.
In corsa con il centrodestra anche la crotonese Flora Sculco, nella precedente legislatura entrata in Consiglio regionale con il centrosinistra.
Luigi de Magistris, sindaco di Napoli uscente, ex parlamentare europeo e già sostituto procuratore a Catanzaro, ha annunciato la sua candidatura a presidente della Regione il 19 gennaio. È espressione di una coalizione civica in gran parte rappresentata da pezzi della sinistra calabrese e della società civile. Sono sei le liste a sostegno di Luigi de Magistris, con molti attivisti territoriali o di settore, come l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, candidato capolista in tutte le circoscrizioni, come il presidente di Medici per l’ambiente, Ferdinando Laghi, o Rosita Terranova, impegnata per i diritti delle persone disabili, oppure ancora il crotonese Filippo Sestito da sempre impegnato nel terzo settore e nelle battaglie in difesa dell’ambiente.
A proposito di Crotone. Sono ben 30 i candidati provenienti dalla città e dalla sua provincia spalmati in tutte le liste dei diversi schieramenti. Una frammentazione che complica la possibilità di eleggere rappresentanti crotonesi a palazzo Campanella. Nelle due pagine seguenti riportiamo le liste e i candidati della circoscrizione centro, quella che interessa anche il territorio crotonese.
Buon voto a tutti e buona fortuna ai calabresi per il futuro: ne hanno proprio bisogno.
da: Cotroneinforma n. 143/2021