TTIP: apre la sala di lettura per parlamentari italiani. Ma le regole sono inaccettabili

Dopo le pressioni esercitate dalla Campagna Stop TTIP, presso il Ministero dello Sviluppo economico verrà aperta una stanza in cui i parlamentari avranno a disposizione i testi negoziali. Potranno entrare sotto scorta e solo dopo aver deposto gli effetti personali. Una volta usciti, non potranno divulgare il contenuto delle carte. Intanto la Commissione europea ha deciso di non inviare parte dei documenti più sensibili agli Stati membri.

ROMA, 30 MAGGIO 2016 – Grazie alle pressioni della Campagna Stop TTIP Italia sul governo e le istituzioni, da oggi anche i parlamentari e i funzionari governativi italiani potranno leggere i testi riservati dell’accordo transatlantico nella sala lettura istituita presso il Ministero dello Sviluppo economico, in via Veneto 33 – stanza 41.

Le modalità di accesso, definite da un regolamento consultabile su stopttipitalia.files.wordpress.com, tuttavia, sono piuttosto stringenti: 4 parlamentari alla volta potranno entrare nella stanza scortati dai carabinieri ed esaminare i testi sotto il controllo costante di un responsabile di sala. L’accesso avverrà soltanto dopo aver deposto qualsiasi oggetto tramite il quale sia possibile diffondere le informazioni. Niente smartphone, tablet, fotocamere o personal computer: solo un dizionario di inglese, una penna e un foglio per gli appunti, a patto che non venga riportato su carta il contenuto esatto dei documenti. In ogni caso, è fatto divieto di divulgare qualsiasi informazione a terzi.

La sala lettura sarà aperta dal lunedì al giovedì e si prevedono due turni al mattino e due al pomeriggio. Il tempo a disposizione è breve: un’ora a persona. Dato il contenuto altamente tecnico dei documenti, non è facile per chi non è addentro alla materia comprendere nel merito il contenuto dei testi del TTIP.

Senza contare che secondo le ultime notizie, agli Stati membri non verranno trasmessi tutti i documenti negoziali. Con il pretesto di nuove fughe di notizie, dopo quella orchestrata da Greenpeace Olanda il 2 maggio scorso, la Commissaria al Commercio, Cecilia Malmström, ha deciso che le informazioni sensibili resteranno chiuse a Bruxelles.

reading room

«L’apertura della sala di lettura in Italia è una conquista figlia della mobilitazione dei cittadini che sarà completa solo se i nostri parlamentari potranno accedere ai documenti integrali e senza limiti di tempo – dichiara Monica Di Sisto, portavoce della campagna StopTTIP Italia – Il ruolo dei Parlamenti nazionali è fondamentale, un passaggio di democrazia che non deve essere svuotato della sua importanza, come invece ha tentato di fare il Ministro Calenda con le sue ultime dichiarazioni (eunews.it)».

«Nonostante la buona notizia, la questione trasparenza nel TTIP sembra fare un passo avanti e dieci indietro – spiega Elena Mazzoni, tra i coordinatori della campagna italiana – Lo scorso 26 maggio la Commissione europea ha pensato bene di negare agli Stati membri l’accesso ai report scritti dei round negoziali, come ritorsione alla fuga di documenti confidenziali operata da Greepeace».

«Il 7 maggio scorso 30 mila persone sono scese in piazza per chiedere più trasparenza e una discussione partecipata sui meriti del TTIP – rincara Marco Bersani, portavoce della campagna – Per questo riteniamo inaccettabile qualsiasi scorciatoia volta ad escludere l’opinione pubblica dal processo. Specialmente dopo aver trovato conferma a tutte le nostre preoccupazioni nei leaks di Greenpeace Esortiamo l’esecutivo e il Parlamento a richiedere l’invio di tutti i documenti dell’accordo da parte della Commissione europea, e i cittadini a proseguire la mobilitazione».

Tratto da: stop-ttip-italia.net

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