Gentile Presidente Mattarella,
il fenomeno sconcertante e paradossale della proliferazione indiscriminata e brutale di impianti per la produzione di energia rinnovabile ha sollecitato la redazione di numerosi pubblici appelli a Lei indirizzati: travolti dalla piega assunta in Italia dalla cosiddetta transizione energetica, dallo sconvolgimento degli assetti territoriali di vaste porzioni del paese (messe di fatto senza alcun limite a disposizione di un settore economico – finanziario rampante e destinatario di copiose sovvenzioni statali), molti hanno creduto che Lei, in quanto custode della legalità costituzionale, potesse comprendere la sofferenza di regioni trasformate in mero supporto dello sviluppo economico, costrette a rinunciare alle proprie specificità ecosistemiche, storiche, antropiche, identitarie e patrimoniali, frutto di rapporti di lunga durata tra gli umani e i loro ambienti di insediamento.
Abbiamo pensato di scriverLe di nuovo (pur sapendo bene che Lei sul problema si è già espresso più volte in termini a nostro parere deludenti, superficiali e conservatori) senza alcuna velleità di ricevere una Sua risposta: vorremo in realtà dialogare ulteriormente con l’opinione pubblica e il dissenso nei Suoi confronti, che manifestiamo ovviamente nel pieno rispetto del Suo ruolo e della Sua persona, può aiutarci ad approfondire il dibattito sulla necessità di produrre energia rinnovabile senza violare la Costituzione repubblicana, scongiurando altri massacri di territorio.
La Carta fondamentale del nostro ordinamento, ci insegnano insigni costituzionalisti, pone come valore assoluto la tutela della persona umana nel suo contesto ecologico e sociale; concedere invece mano libera alla speculazione energetica (garantire gli investimenti del settore, come ha detto il ministro Pichetto Fratin) significa mettere al primo posto il profitto e la tutela del capitale finanziario senza badare al martirio degli articoli 9, 41 e 43 dell’equilibrato e lungimirante testo fondativo della nostra vita associata.
Signor Presidente Lei ha affermato, nel Suo discorso alla nazione trasmesso in televisione il 31 dicembre del 2023, che mettere al sicuro il pianeta, e quindi il nostro futuro, il futuro dell’umanità, significa affrontare innanzitutto con concretezza la questione energetica. In seguito, il 28 settembre 2024 a Bonn, ha ribadito il concetto aggiungendo che le nostre economie sono impegnate nell’affrancamento dai combustibili fossili, per pervenire a un sistema energetico sostenibile, in grado di coniugare un’ambiziosa politica climatica con la salvaguardia delle filiere industriali, della crescita, del benessere. Se Lei collega il benessere alla salvaguardia delle filiere industriali – magari energivore e causa di spaventose emissioni climalteranti – e della crescita economica infinita – logicamente e praticamente impossibile in un pianeta finito – non è pronto per il cambio di paradigma, per la conversione ecologica invocata da Papa Francesco, e di conseguenza la sua ricetta per affrontare la crisi ambientale globale è tutta interna al diffuso approccio riduzionistico che la declina esclusivamente come cambiamento climatico e problema energetico. Ben altra aria si respira nell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco che Lei, come cattolico, dovrebbe aver letto e meditato. Le rinfreschiamo qualche passaggio. Innanzitutto cadono a fagiolo due citazioni delle prime pagine, una ricavata da un’enciclica di Giovanni Paolo II e l’altra da un discorso di Benedetto XVI. L’eminenza polacca fa presente che ogni aspirazione a curare e migliorare il mondo richiede di cambiare profondamente gli stili di vita, i modelli di produzione e consumo, le strutture consolidate di potere che oggi reggono le società; quella tedesca rinnova l’invito a eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell’economia mondiale e di correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente. Papa Francesco, dal canto suo, sembra rivolgersi direttamente a Lei quando sostiene che la cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento. Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico. Diversamente, anche le migliori iniziative ecologiste possono finire rinchiuse nella stessa logica globalizzata. Cercare solamente un rimedio tecnico per ogni problema ambientale che si presenta significa isolare cose che nella realtà sono connesse, e nascondere i veri e più profondi problemi del sistema mondiale… che hanno a che vedere con l’orientamento, i fini, il senso e il contesto sociale della crescita economica.
In conclusione Signor Presidente noi dalle nostre postazioni agricole, dai nostri percorsi escursionistici, stiamo provando a rigenerare i luoghi, a difendere i beni comuni vitali a beneficio di tutto il pianeta; ci sentiamo simili agli indios dell’Amazzonia, che per conto di tutti quanti cercano di preservare l’ultimo polmone verde della Terra dai ciechi appetiti affaristici.
Il presidente Bolsonaro aveva detto che 800.000 indios non possono condizionare l’economia di una nazione. Lei come vede questa faccenda? Ha pensato che la logica del Suo discorso sulle rinnovabili, applicata in maniera rigorosa, porta a barattare gli alberi e i suoli dell’Amazzonia con le pale eoliche? Così si stanno sacrificando Calabria, Sardegna, Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata, Umbria, Molise, Toscana, Abruzzo – e man mano tutto il cucuzzaro – sull’altare delle rinnovabili che non rinnovano niente, muovendosi piuttosto nel solco già tracciato di un’economia anti ecologica votata alla distruzione della vita e della bellezza del mondo, come scrivono molti sindaci in un testo (Siamo sindaci o burattini?) da cui Lei dovrebbe ricavare un campanello di allarme sulla tenuta sociale e politica della nazione. L’intervento dei sindaci, altissimo e straziante, coglie la funzione di “critica del presente” insita nella nostra Costituzione secondo Calamandrei. Quel presente che si permette ora di criminalizzare il dissenso e il conflitto, cioè la conditio sine qua non della democrazia, con il decreto legge Sicurezza in questo momento al vaglio delle camere (ma noi speriamo sempre in Lei, nella sua volontà di difendere la Costituzione e le libertà dei cittadini).
L’ultima frase la rubiamo a Lei (estrapolandola dal Suo discorso di Bonn) per mostrarLe come sotto sotto non Le manchi la consapevolezza dell’enormità della gatta che ci tocca pelare: ricette semplicistiche per problemi complessi, come quelle che dobbiamo affrontare, sono adatte soltanto agli imbonitori.
Per adesioni scrivere a: controventocalabria@gmail.com
Adesioni:
Don Pino Demasi parroco del Duomo di Polistena (RC)
Italia Nostra – Sez. Soverato/Guardavalle
WWF Calabria Citra
Rete contro la speculazione energetica – Molise
Resocol – Rete comunità solidali
CAI (Club Alpino Italiano) sezione Aspromonte
Associazione per la Decrescita
Maurizio Onnis – sindaco di Villanovaforru (Sud Sardegna)
Domenico Finiguerra – sindaco di Cassinetta di Lugagnano (Milano) e consigliere
Metropolitano della città di Milano
Michele Conía – sindaco di Cinquefrondi (RC) e consigliere della Città Metropolitana di Reggio Calabria
Antonio Giacomo Lampasi – sindaco di Monterosso Calabro (VV)
Giulio Santopolo, sindaco di Petrizzi (CZ)
Domenico Stranieri, sindaco di Sant’Agata del Bianco (RC)
Luca Lepore, sindaco di Aiello (Cosenza)
Luca Alessandro, sindaco di Polìa (Vibo Valentia)
Giuseppe Nicola Cusato, sindaco Agnana Calabra (RC)
Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro
Mario Gentile, sindaco di Stalettì (CZ)
Vittorio Scerbo, sindaco di Marcellinara (CZ)
Gianmichele Bosco, presidente del Consiglio comunale di Catanzaro
Raffaele Dolce – consigliere comunale di Santa Caterina dello Jonio (CZ)
Francesco Rizzuto, consigliere comunale di Marcellinara (CZ)
Movimento Terra e Libertà – Calabria
Alberto Ziparo – Università di Firenze, Società dei territorialisti e delle territorialiste
Gioacchino Criaco – scrittore
Piero Bevilacqua – storico e scrittore
Italia Nostra – Sez. Alto Tirreno cosentino
Italia Nostra – Sez. Crotone
Arci Crotone
CAI (Club Alpino Italiano) TAM (Tutela Ambiente Montano) Calabria
Francesco Bevilacqua – scrittore e naturalista
Maurizio Agamennone – Università di Firenze
Rossano Pazzagli – Università del Molise, Società dei territorialisti e delle territorialiste
Termoli bene comune
Rete della sinistra – Molise
Paolo Cacciari – Associazione Cittadini per la memoria del Vajont Noi 9 ottobre;
giornalista, deputato nella XV legislatura
Alessio Surian – Università di Padova
Italia Nostra – Sez. Cirò
Italia Nostra – Sez. Casabona
Associazione Cotroneinforma OdV – Cotronei (KR)
Piero Polimeni – ingegnere del Parco Ecolandia e di Net – Polo ambiente e rischi naturali della Calabria
Peppe Marra – USB Calabria
Centro sociale Nuvola rossa – Villa San Giovanni (RC)
Margherita Corrado – archeologa – senatrice nella XVIII legislatura
Movimento 14 luglio Nicotera (VV)
Italia Nostra – Sez. Lamezia Terme
Italia Nostra – Sez. Vibo Valentia
Alberto Balìa – musicista
Claudia Crabuzza – musicista
Laboratorio territoriale di San Lorenzo e Condofuri
Gruppo Archeologico Valle dell’Amendolea
Associazione Sentieri d’Aspromonte
Associazione culturale Banda Pilusa
Associazione Malati cronici del lamentino
Amolamezia – Lamezia Terme (CZ )
Arturo Lavorato – regista
Felice D’Agostino – regista
Valentino Santagati – musicista
Pino Fabiano – giornalista
Oreste Montebello – fotografo
Fattoria sociale Terre di Vasia – Serrata (RC)
Associazione il Brigante Serra san Bruno (VV)
Insieme per Africo
Saro Tropea – artigiano, aspirante contadino eremita
Bruno Traclò – viticultore grecofono di Bova (RC)
Giuseppe Gangemi – scrittore e giornalista
Comitato NAPA – Popolo Unito
Presidio Sibarita Italia Nostra sez. Crotone
Aldo Femia – Contabile ambientale ISTAT
Piero Crucitti – musicista
A.Maslow APS – Crotone
Nonostante tutto resistiamo OdV – Crotone
Lara Chiellino – attrice
Vincenzo Veltri – Presidente del Comitato OLTRE di Castrovillari
Associazione di promozione sociale “Popolo Unito”
Kalibreria – Soverato (CZ)
Calabria Resistente e Solidale
Innocenzo Cosimo De Gaudio – docente del Conservatorio di Cosenza
Pierluigi Aceti – consulente
Avamposto agricolo autonomo
Caterisana – Azienda agricola di Santa Caterina dello Jonio (CZ)
Associazione Passi Consapevoli Cammino e Meditazione – Crotone
Passi Narranti – Gruppo escursioni Aspromonte
Renato Fida – Cgil Polistena (RC)
Cooperativa “A menzalora” di Petrizzi (CZ)
Fabio Itri – fotografo – Reggio Calabria
Associazione culturale Conservatorio grecanico
Paolo Napoli – musicista
Associazione Culturale Musicale Etnica Totarella – Le Zampogne del Pollino – Terranova di Pollino (PZ)
Associazione Culturale “Francesco Vuodo” – Alessandria del Carretto (CS)