L’iniziativa sulla strategia rifiuti zero, tenutasi il 24 luglio a San Giovanni in Fiore, potrebbe essere un primo passo per correggere le politiche di gestione dei rifiuti attuate dalla giunta Oliverio in Calabria. Le buone pratiche illustrate dal sindaco di Capannori, cittadina toscana capofila nell’applicazione della strategia rifiuti zero, dimostrano che una gestione efficiente del ciclo dei rifiuti non è rivolta solo alla tutela dell’ambiente ma è anche economicamente conveniente per le casse delle amministrazioni comunali e di conseguenza per le tasche dei cittadini.
Il consigliere regionale Arturo Bova si è impegnato a convocare ufficialmente il CAP presso la Commissione Ambiente della Regione, della quale è membro, per ascoltare le proposte di modifica al piano regionale per la gestione dei rifiuti. Il consigliere Giuseppe Giudiceandrea, capogruppo in Consiglio Regionale dei Democratici Progressiti, ha affermato che l’intero gruppo non voterà ulteriori proroghe all’emendamento Orsomarso, la norma che permette l’utilizzo della discarica di Celico, anche se riproposto sotto diversa forma.
Il convegno è stato aperto dall’intervento dell’ingegnere ambientale Italo Romano che, a nome del CAP, ha illustrato le modifiche necessarie al piano regionale:
- Gestione del ciclo dei rifiuti pubblica e partecipata;
- No a mega impianti che mal si adattano alla realtà calabrese;
- Premialità per cittadini e amministrazioni virtuose;
- Chiusura delle discariche che stanno devastando il territorio;
- Bonifica dei siti inquinati.
La gestione dei rifiuti in Calabria è da anni in emergenza perché in mano ad un connubio tra politica, burocrazia regionale e imprenditori non trasparenti. È una triste realtà che i comitati regionali denunciano da anni e che a San Giovanni in Fiore è stata riconosciuta con parole forti anche dai consiglieri regionali presenti.
La speranza che i comitati tutti ripongono in questo cambio di direzione del gruppo Democratici Progressisti, non sia tradita ancora una volta da quelle “politiche maggioritarie” e da interessi privati che da anni mettono la nostra regione sotto scacco non solo nel settore dei rifiuti. Il percorso intrapreso non può prescindere dall’interazioni con i comitati, espressione dei territori e dei bisogni delle popolazioni, che da anni chiedono l’applicazione delle buone pratiche descritte dal Sindaco di Capannori e realizzate nella cittadina toscana.
Il Comitato Ambientale Presilano continuerà a confrontarsi con chiunque voglia discutere di buone pratiche ambientali e vigilerà affinché dalle parole si passi ai fatti
Comitato Ambientale Presilano