Su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno, è stato approvato il Disegno di legge “Disposizioni per l’organizzazione del servizio idrico integrato”, che ora passa all’esame del Consiglio. La legge proposta porta a compimento il percorso di riordino del Sistema Idrico Integrato calabrese dando piena operatività all’Autorità Idrica della Calabria (AIC). In particolare, l’AIC svolgerà funzioni di programmazione, organizzazione e controllo del servizio idrico, acquisendo le funzioni finora affidate in Calabria ai cinque enti o autorità d’ambito. Si dà, inoltre, alla Giunta la facoltà di scegliere una forma diversa dal partenariato pubblico/privato per Sorical, la società che gestisce attualmente il sistema idrico all’ingrosso in Calabria.
Dichiarazione dell’Assessore Musmanno sulla legge del Servizio idrico integrato:
“Il Disegno di legge approvato oggi (15 aprile n.d.r.) dalla Giunta, che riguarda l’organizzazione del servizio idrico integrato rappresenta un punto di svolta nel processo di trasformazione del sistema di gestione dell’acqua in Calabria. Il provvedimento, infatti, porta a compimento il percorso di riordino della governance del Sistema Idrico Integrato. La nuova organizzazione – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – è incentrata sul ruolo dell’Autorità Idrica della Calabria (AIC), cui la legge conferisce piena operatività. L’Autorità Idrica della Calabria è un ente pubblico, rappresentativo di tutti i comuni calabresi, al quale saranno conferite le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico, al fine i garantire efficienza, efficacie, economicità e trasparenza tramite le conferenze territoriali. Si tratta, in sintesi, del soggetto rappresentativo dei comuni calabresi per il governo pubblico dell’acqua. Con la nuova legge, infatti, i territori si riappropriano del governo delle risorse idriche. Ed infatti, le più importanti determinazioni di competenza dell’AIC, quali, in primis, la scelta della forma di gestione, la determinazione delle tariffe e dei livelli di qualità del servizio, l’individuazione degli altri organi saranno assunte dall’Assemblea dei sindaci, costituita da quaranta rappresentanti, tutti eletti fra i sindaci dei comuni calabresi e svolgerà funzioni di indirizzo politico/amministrativo. Peraltro, la proposta prevede una modalità di partecipazione dei cittadini calabresi attraverso l’istituzione di un Comitato consultivo a tutela degli interessi degli utenti ed al fine di garantire la sostenibilità del sistema. Un altro passaggio rilevante della legge proposta riguarda la possibilità di scegliere una forma diversa dal partenariato pubblico/privato per il segmento della grande adduzione ovvero la possibilità di rendere interamente pubblica Sorical s.p.a, la società che, come è noto, lo gestisce attualmente. La gestione della società è stata, negli anni, a dir poco problematica, con riflessi negativi sulla erogazione del servizio. Una nuova organizzazione per Sorical potrebbe semplificare i processi decisionali e consentire l’avvio di un processo di risanamento ed efficientamento da più parti auspicato. “La legge proposta dalla Giunta regionale – ha detto l’Assessore Musmanno – pone le basi per il superamento dei gravi malfunzionamenti che hanno caratterizzato la gestione delle acque in Calabria. L’acqua non è un bene come gli altri. Una gestione trasparente, affidabile ed efficiente delle risorse idriche è un dovere per le istituzioni ed un diritto per i cittadini. La scelta di riorganizzare il sistema rappresenta, da parte della Regione, una precisa assunzione di responsabilità. C’è un forte ritardo da recuperare, ma la direzione è segnata: lavorare per garantire ai cittadini un servizio di qualità ed eliminare le inefficienze che hanno indebitamente pesato in passato sulle loro tasche”.”
Tratto da: ildispaccio.it