Partecipatissimo l’incontro che si è svolto il 20 aprile all’Università della Calabria e che ha visto come ospite Monica Di Sisto, vice-presidente dell’associazione Fairwatch Italia che era a Rende in qualità di portavoce nazionale della Campagna Stop TTIP Italia. All’interno di un’aula gremita oltre ogni limite di posto, studenti, associazioni, centri sociali, realtà contadine, organizzazioni politich e sindacali, docenti e cittadini hanno discusso insieme del TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), il trattato transatlantico di libero scambio in corso di negoziato tra USA e UE che, se venisse approvato, avrebbe delle gravi ricadute sull’intera popolazione in termini di diritti e salute della persona e dell’ambiente.
Ad organizzarlo, il Coordinamento Stop-TTIP Calabria, che conta oltre cinquanta attivisti già da alcuni mesi attivi sul territorio regionale. La discussione ha toccato diversi temi: ambiente e cambiamento climatico, lavoro, sanità, istruzione, produzione e consumo agroalimentare, tenuta degli assetti democratici statali, equilibri e prospettive di governance globale.
A stimolare il dibattito ci hanno pensato i numerosi interventi dal pubblico, che hanno approfittato della presenza di Monica Di Sisto per ricevere chiarimenti sullo stato di avanzamento di un negoziato che si sta portando avanti in un regime di massima segretezza, proprio quella mancanza di traspa renza e di accessibilità agli atti che rende ancora più inquietanti gli scenari che esso potenzialmente dischiuderebbe se non venisse fermato in tempo.
È per questo che, nell’incontro di ieri, si è lanciato un appello alla mobilitazione nazionale, con un corteo che attraverserà le strade della Capitale il 7 Maggio prossimo, e che certamente vedrà la partecipazione al suo interno di un grosso spezzone calabrese. La data della manifestazione – ribadisce il Coordinamento – è da intendersi come la prima tappa di un percorso più ampio, che ha come obiettivo non solo la vittoria dell’importante battaglia per fermare lo scellerato accordo transatlantico, ma anche la costruzione di un fronte allargato e coeso tra le diverse realtà di lotta attive sul territorio che, a partire dalla Campagna Stop TTIP, si ritroveranno insieme per denunciare, resistere e stroncare i nuovi tentativi di devastazione e sacc heggio umano e ambientale che le istituzioni regionali mettono in atto da decenni sulla pelle dei propri cittadini e del territorio.
La Calabria, sotto certi aspetti, sperimenta già da molti anni ciò che con il TTIP verrebbe ad essere normativizzato, concedendo al malaffare politico-mafioso gli strumenti e le protezioni legali per esasperare la logica del ricatto e dello sfruttamento generalizzato.
L’assemblea di ieri è stata una bella boccata di ossigeno: il 25 Aprile si avvicina… ed è già primavera!
Tratto da: stopttipcalabria.wordpress.com