UNA QUESTIONE PROGRAMMATICA – Il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti nel Comune di Cotronei

Nel numero 123 di Cotroneinforma del marzo 2015 si ragionava sulla raccolta differenziata dei rifiuti a Cotronei.
Il Comune di Cotronei si era da poco sganciato da Akros, la consorziata della Provincia di Crotone che spariva nel nulla dopo un decennio di gestione dei rifiuti solidi urbani. Una triste e brutta pagina quella di Akros, fallita per debiti e per gravi incapacità gestionali, rimasta nella memoria di questo territorio come un esempio di cattiva politica, quella politica che s’era inventata, dopo le stagioni dell’ideologismo, la finanza creativa in carrozzoni senza né capo e né coda. Ma questa è un’altra storia.
Nel 2014 il Comune di Cotronei intraprese un percorso, con un bando di gara, per l’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati e dei rifiuti differenziati.
Con tre ditte partecipanti, l’impresa Reteservizi srl con sede a Margherita di Savoia (Br), si aggiudicò il servizio, con un ribasso del 2,37% e bloccando l’appalto a 1.420.546,28 euro, per tutta la durata stabilita di cinque anni e con il metodo di raccolta porta a porta. La stessa società pugliese, subappaltò il servizio all’impresa Industria Boschiva Serravalle Domenico srl di Mesoraca.
In questi cinque anni è possibile un minimo di bilancio. Diciamo che a Cotronei il servizio ha funzionato nella raccolta quotidiana della differenziata. Anche la popolazione, nel complesso, si è adeguata nel differenziare il rifiuto mostrando la giusta maturità civile. Ovvio, non sono mancati gli scorretti ma per questi c’è sempre il tempo per migliorare. Almeno si spera.
Le criticità fuori il centro abitato e in Sila.
Quella parte di popolazione che non ha inteso comportarsi correttamente, in modo del tutto arbitrario e con l’assoluta mancanza di senso civico, continua ad abbandonare i rifiuti fuori dal centro abitato, specie sulla provinciale in direzione Catanzaro. Forse contribuiscono al degrado anche persone che provengono da altri paesi ma, in ogni caso, lo spettacolo è indecente, intollerabile.
Nodo dolente la Sila. In modo del tutto incomprensibile, nel 2014 il Comune di Cotronei ritenne di non avviare il servizio porta a porta in Sila, lasciando i cassonetti al proprio posto. La conseguenza è stata quella di creare il caos, dove chiunque raggiungeva la Sila si portava l’indifferenziato per lasciarlo nei cassonetti: troppo pochi per contenere tutto e strabordanti di spazzatura per giorni e mesi. Mai vista la Sila così sporca come negli ultimi anni.
Le pulizie sono state sempre di carattere straordinario e hanno pesato sul bilancio comunale sia per maggiori oneri nella raccolta e sia per il conferimento negli impianti di smaltimento. Al danno della Sila sporca, la beffa di maggiori esporsi di denaro.
Le criticità l’avevamo sollevate nel 2015 sulle pagine del giornale, perché non era logico lasciare la Sila al di fuori della raccolta porta a porta. Troppo prevedibili le conseguenze. Senza la differenziata continueremo a mantenere l’oscenità di un degrado in una montagna bellissima che merita ben altro.
Nello scorso mese di febbraio è stato rinnovato l’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati e dei rifiuti differenziati. Unica offerta pervenuta e ritenuta valida è quella presentata dalla ditta Industria Boschiva Serravalle Domenico srl di Mesoraca per un importo di €. 550.263,75 a seguito del ribasso dello 0,25%, per tutta la durata stabilita di due anni e con il metodo di raccolta porta a porta.

Questa amministrazione comunale a guida Belcastro, che termina il suo secondo e ultimo mandato nella prossima primavera, non si è distinta in questo ambito specifico. Ha vivacchiato, senza troppi sforzi. Della serie ti faccio l’appalto, mi spaccio come comune che differenzia e chi s’è visto s’è visto.
Insomma, mica tanto bene. Non è per buttarla in caciara e nemmeno per fare speculazione politica alle porte della fatidica tornata elettorale per la conquista del palazzo in via Iolanda. No, niente di tutto questo, soltanto un modo per mettere al centro del ragionamento un servizio importante per la collettività, strategico per economia, livello di civiltà, decoro urbano e coscienza ambientale. Chissà, può darsi che la futura amministrazione comunale si ritrovi moralmente motivata nell’organizzare un servizio in un modo diverso.
Intanto mettiamo dentro qualche riflessione per i tempi a venire, perché ormai quel che fatto è fatto.
C’è una minoranza della popolazione che non collabora nella differenziata, si comporta male abbandonando in giro i rifiuti. Bisogna ovviamente impegnarsi per scovarne qualcuno sul luogo del misfatto e sanzionarlo pesantemente, in modo che l’esempio possa educarne di converso altri. Ma contestualmente, e ancor più importante, occorre apportare un’opera di sensibilizzazione, di educazione civica, per ottimizzare la riuscita del servizio, per il rispetto del decoro urbano, per l’ambiente. Per far funzionare il meccanismo occorre un forte coinvolgimento della popolazione rendendola partecipe, motivata ai processi della comunità.
E il cittadino si coinvolge anche attraverso il risparmio economico, su quel che paga di Tari, la tassa rifiuti. Se una famiglia differenzia scrupolosamente, deve necessariamente risparmiare nel pagamento della tassa, perché consente di assicurare elevate percentuali di raccolta differenziata e un’importante riduzione del rifiuto indifferenziato da smaltire.
Questo non avviene perché il meccanismo è monco, si limita a un semplice appalto del servizio, quanto necessiterebbe un’azione di sistema in cui tutti sono chiamati in causa.
E le due isole ecologiche, quella di Trepidò (da sempre una semplice discarica e mai funzionante) e quella in località Sigliati, entrambe in comodato gratuito alla società appaltatrice del servizio raccolta, devono restare sotto il controllo del comune, nel pieno funzionamento e nella vendita del differenziato: carta, metalli, plastica, legno e vetro che vanno al Conai o ad altri consorzi. Una partita di giro, perché una realtà del genere potrebbe garantire nuovi lavoratori retribuiti attraverso gli utili delle isole ecologiche e del risparmio sullo smaltimento dell’indifferenziato. Un’azione di sistema, dicevamo, dove il coinvolgimento dei cittadini, l’impegno di un’amministrazione comunale in direzione anche di una gestione con un’azienda speciale di diritto pubblico, potrebbe portare maggiore benessere economico per la collettività e un livello superiore di civiltà.
Che non sia questione programmatica – tra le tante – nella prossima tornata elettorale per Cotronei.

Pino Fabiano

 

Tratto da: Cotroneinforma n. 141/2020

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