DALL’INDIGNAZIONE ALLA PROTESTA PER RIVENDICARE I DIRITTI
Nel mese di ottobre è venuta giù dal cielo tanta acqua da riempirci un lago intero. Acqua praticamente sprecata, che non porta alcun contributo alle riserve idriche locali.
E, di fatto, a Cotronei si continua a restare con i rubinetti asciutti. Come se fossimo in piena estate, si continua a interrompere il servizio dell’acqua pubblica e tutto il paese resta a secco, con alcune zone fino a diciotto ore al giorno. Vergognoso e inaccettabile. C’è dell’altro. Le operazioni di chiusura e riapertura quotidiana degli acquedotti comunali provocano frequenti rotture sulla rete idrica in paese, inibiscono l’uso dell’acqua potabile (perché se l’acqua non è sempre corrente porta nei rubinetti le peggiori schifezze) e, ducis in fundo, gli autoclavi devono sempre pompare acqua nelle abitazioni con l’aggravio economico sulla spesa energetica delle famiglie. Infine, se la situazione non verrà modificata, con le basse temperature ci saranno altri problemi nelle abitazioni a causa del congelamento dell’acqua e la rottura dei tubi.
Insomma, la situazione non è più sostenibile.
Chiediamo alla cittadinanza di Cotronei di prendere consapevolezza del problema e di cominciare a pensare forme di mobilitazione. Se non sarà regolarizzato il servizio idrico, anziché piangersi addosso bisognerà pur intraprendere forme di protesta civile nella giusta rivendicazione di un diritto: l’acqua.
Redazione
Tratto da: http://cotroneinforma.org/wp-content/uploads/2018/11/136.pdf