Abbiamo incontrato Michele Pariano, fondatore e presidente del Comitato locale di Cotronei della Croce Rossa Italiana ODV.
Michele è da sempre la colonna portante di questa importante realtà di volontariato, figura di spessore e dalla grande professionalità.
Sono trent’anni che Michele è impegnato con la Croce Rossa. Con l’occasione abbiamo ripercorso le tappe di questa esperienza, ragionato sulle attività che portano avanti ininterrottamente dal 1992, e dell’importante ruolo sanitario, umanitario e di responsabilità sociale che svolge sul territorio.
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D. – Come e quando nasce la CRI a Cotronei. Raccontaci qualcosa dei primi anni, del gruppo originario e quando operavate come sede nel Centro di aggregazione sociale e come, pian piano, il gruppo di Cotronei si è strutturato ed è cresciuto.
R. – Nel dicembre del 1991 il sottoscritto era il presidente del CRE, Circolo Ricreativo Enel, e come tutti gli anni a Natale si distribuivano ai figli dei soci dipendenti Enel un pacco befana.
Si spendevano circa 20-30 milioni di lire per acquistare dei giocattoli di poco valore e nella giornata dedicata alla distribuzione, che veniva effettuate presso i locali del cinema Enel, alcuni colleghi ci dissero, vista la pochezza del giocattolo, se con quel importo si potesse fare altro. Detto fatto, senza nessuna esitazione mi venne spontaneo rispondere “perché non compriamo un ambulanza?”
Il giorno seguente insieme al collega Attilio Perri, anche lui membro del direttivo del CRE ci recammo allo studio dell’avvocato Mario Scavelli per farci consigliare come poter attivare un servizio con l’ambulanza.
L’avvocato si prese qualche giorno per dirci che non era una cosa semplice perché si doveva creare una associazione ecc. ecc.
La sera a casa ne parlai a mio fratello Pino il quali mi disse che a Santa Severina c’era una associazione di nome Croce rossa. Subito cercammo i contatti con l’associazione ed incontrammo il responsabile il sig. Greco Antonio che ci guidò ad iniziare un corso di primo soccorso per poter reclutare i futuri volontari.
Inizialmente partimmo in 52 uomini e donne con un entusiasmo eccezionale; l’Amministrazione comunale ci mise a disposizione una stanza del Centro sociale in via Circonvallazione, e iniziammo un corso dal 7 aprile al 9 luglio 1992.
I docenti del corso furono: il dott. Robert Oliveti, ancora volontario CRI, la dottoressa Nicotera, il dott. Nicola Musacchio e il dott. Elia; il responsabile del Corso fu Tonino Malerba, Ispettore regione dei VdS, volontari del soccorso.
I primi mesi furono carichi di lavoro nel procurarci le divise, l’attrezzatura sanitaria, gli arredi dei locali (che ci donò l’allora ditta Baffa oggi Sadel) ed iniziammo una raccolta fondi per comprare una ambulanza. Si raccolsero in breve tempo circa 25 milioni di lire e ci fu data la prima ambulanza CRI.
La nostra sede in breve fu dotata da macchina da scrivere e stampante, e di una radio ricetrasmittente per poter comunicare con l’ambulanza quando partiva.
Si iniziarono i turni, composti da quattro volontari di cui uno in sede alla radio e tre di equipaggio, tantissimo entusiasmo ma tanta paura iniziale nell’affrontare i viaggi fuori regione.
Si lavorava in sinergia con l’Amministrazione comunale e il Comitato regionale della Croce Rossa Italiana con sede a Catanzaro.
L’Ispettore regione dei VdS, Tonino Malerba, ci guidò in modo impeccabile, istruendoci nel percorso formativo dei volontari.
Alla fine del corso iniziale io fui nominato Commissario del gruppo CRI di Cotronei e successivamente eletto con votazione dei soci Ispettore del gruppo di Cotronei.
Nei primi anni seguirono tanti corsi di primo soccorso per reclutare volontari, si cresceva e si lavorava continuamente tanto che fummo immediatamente notati dalla sede centrale di Roma che ci passò da gruppo a delegazione CRI.
D. – Nel 2004 vi spostate nel palazzo Russo. L’attività della CRI cresce sempre di più, come prestazioni e come professionalità. In questo periodo è venuto a mancare un socio fondatore della CRI di Cotronei, Attilio Perri, al quale poi è stata dedicata la locale sezione della Croce rossa. Vuoi ricordare qualcosa di Attilio?
R. – Dal 1992 al 2003 la nostra sede fu al Centro di aggregazione sociale di via Circonvallazione, sede che avevamo attrezzata e modificata in modo da essere efficienti immediatamente
Purtroppo la nostra sede siamo stati costretti a lasciarla e trasferiti alla sede attuale di via Laghi silani, palazzo Russo n. 50.
Il nostro servizio, non solo come trasporto infermi ma come divulgazione della cultura della salute nella nostra cittadina e nei paesi limitrofi, cresceva giorno per giorno, conquistando sempre di più la fiducia dei cittadini e delle istituzioni locali e nazionali.
Il nostro parco macchine cresceva con ambulanze nuove sempre più attrezzate e i volontari più preparati professionalmente.
Purtroppo venne a mancare il nostro collega Attilio Perri, fraterno amico mio, con il quale ho passato circa trenta anni della mia vita al suo fianco, affrontando periodi duri e meno duri, tantissimi sacrifici, tanto sudore. Se oggi il nostro Comitato è una realtà meravigliosa, tanto merito è suo. Io non riesco a dire e scrivere quello che era Attilio, un nodo mi stringe la gola ed una lacrima affiora dai miei occhi: lui è sempre al mio fianco, lui c’è sempre con noi.
Dedicare a lui la nostra sede era il minimo che si potesse fare, il suo nome è sulle fiancate delle nostre ambulanze, lui non morirà mai per noi della Croce Rossa Italiana.
D. – La sezione CRI di Cotronei svolge un ruolo importante sul territorio con una molteplicità di interventi e di attività. Vuoi darci qualche dato quantitativo del lavoro che viene svolto e quanti soci sono complessivamente impegnati. Raccontaci qualcosa di questo vostro grande impegno.
R. – Un mio sogno era quello di fare diventare Cotronei sede di Comitato, visto i tantissimi servizi che i volontari di Cotronei svolgono. Finalmente con Delibera nazione n°49 del 27 marzo 2021 la sede di Cotronei da Unità territoriale è diventata sede di Comitato che mi onoro di rappresentare in qualità di Presidente; prima ero il Presidente del Comitato di Santa Severina dal 2017, al quale Cotronei apparteneva.
Il nostro comitato come territorialità comprende otto comuni: Cotronei, Roccabernarda, Santa Severina, Caccuri, Cerenzia, Castelsilano, Belvedere Spinello e Rocca di Neto.
Oggi il nostro autoparco comprende due autovetture e cinque ambulanze di cui due donate da cittadini di Cotronei: autombulanze di grado A, attrezzate con tutti gli elettromedicali previsti dalla normativa nazionale per il trasporto delle persone.
La nostra forza attuale è di 147 volontari.
I nostri servizi, giusto per un dato statistico, da quando siamo partiti nel lontano 1992, sono circa 240 trasporti infermi con circa 35 mila chilometri percorsi ogni anno, con assistenze sanitarie, sportive, religiose, ricreative ecc.
La formazione è il pane quotidiano dei volontari del Comitato di Cotronei. Io stesso sono trainer Istruttore nazionale FULL-D rianimazione cardiopolmonare e disostruzione per adulti, bambini e lattanti.
Dal giugno 2011, facciamo tantissimi corsi per volontari in tutta la Calabria, altrettanti per personale laic, personale scolastico, esercito (mi onoro di avere fatto da Istruttore a giovani allievi ufficiali delle due Accademie militari più illustri d’Italia, la Nunziatella di Caserta e la Tulie’ di Milano), forze dell’ordine e privati cittadini.
Molti volontari si sono qualificati Opem (operatore emergenza), operatore sociale generico, due coordinatrici operatore sociale, tutti i volontari qualificati per poter operare su tutti i teatri della nostra nazione, quali terremoti, disastri vari ed emergenza sanitaria non ultima la pandemia che ci ha visti protagonisti nel trasporto a casa dei cittadini di viveri e medicinali, da noi della CRI definita il “tempo della gentilezza”, e assistenza alle due tende della Protezione civile ad effettuare i tamponi ai cittadini; certo avevamo paura, ma eravamo sempre con il sorriso (dietro la mascherina) ad accogliere le persone.
Tanti trasporti di infermi, quante storie, quanti drammi e noi ad ascoltare, consolare, aiutare con un sorriso, con parole di conforto, standogli vicino tenendogli la mano.
Con un pizzico di orgoglio siamo uno dei pochi Comitati del Sud ad avere un protocollo con l’Amministrazione comunale di Cotronei, “cittadina cardio protetta” ed istituito lungo le sue strade quattro totem con relativo defibrillatore, nella speranza di aumentare questi totem.
D. – Sono trent’anni che lavori ininterrottamente sul campo, a bordo dell’ambulanza, nei corsi di formazione e in tutte le attività previste nella CRI. Hai pensato, a questo punto, di svolgere qualche compito a livello regionale e/o nazionale e passare il testimone a Cotronei a qualche giovane tuo successore?
R. – Potrei continuare ma preferisco fermarmi perché il quesito che mi si pone, il mio futuro successore ancora oggi non mi preoccupa. Vorrei rispondere che non ci sono problemi ma purtroppo lo spirito, l’abnegazione, il sacrificio, la rinuncia, l’amore per il prossimo, l’altruismo sono cose che non si imparano con un corso; la Croce Rossa Italiana ci mette a disposizione mezzi, personale altamente qualificato, ma essere volontario con la V maiuscola si deve nascere; io spero che Dio mi dia ancora tanto tempo per poter continuare a dare.
In merito alla “carriera”, certo mi sono state offerte tante possibilità di poter svolgere il mio lavoro presso uffici regionale e nazionale, ma il mio lavoro è seduto in ambulanza accanto alle persone che chiedono aiuto, al fianco di chi ha bisogno, ovunque per chiunque, nel rispetto dei 7 Principi fondamentali della Croce Rossa Italiana.
da: Cotroneinforma n. 146