Strage di Steccato di Cutro e le responsabilità da ricercare in alto

 

 

La richiesta di rinvio a giudizio per la tragedia avvenuta il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro, dove il caicco “Summer Love” affondò tragicamente con 98 migranti a bordo, ci invita ad una riflessione inquietante. Questa vicenda ha messo in luce il fallimento di una catena di comando che non ha rispettato il sacrosanto ed inderogabile principio di tutela della vita umana.

Siamo certi che questa strage potesse essere evitata. Se le autorità competenti avessero attribuito priorità indiscutibile alla salvaguardia delle vite in mare, oggi non piangeremmo la perdita di 98 persone, tra cui 35 bambini. I 17 mesi di indagine condotti dalla Procura di Crotone hanno sollevato interrogativi su responsabilità operative degli ufficiali coinvolti, a partire dall’ IMRCC di Roma, che ha il compito di coordinare le attività di soccorso in mare. La chiusura delle indagini ha portato una certezza: le autorità Italiane avrebbero dovuto attivare soccorsi tempestivi e non qualificare l’evento come un’operazione di polizia. Una decisione che ha avuto conseguenze devastanti.

La vera radice della strage affonda in decisioni politiche che hanno scelto di eludere l’importanza del salvataggio dei migranti a favore di una crudele pratica di repressione e respingimenti. Nonostante l’allerta da parte di Frontex, il mancato intervento di soccorso pone una questione di responsabilità politica inaccettabile per un Paese civile.

L’Arci Crotone si unisce al grido di giustizia per le vittime di questa strage, chiamando a far luce su tutte le responsabilità, incluse quelle politiche, perché tragedie come questa non si ripetano mai più.

Crotone, 24/07/2024

                                                                                                                                                                                                                                             Filippo Sestito

Presidente  Arci Crotone Aps

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