QUANDO IL LEGNO PRENDE FORMA

L’ISPIRAZIONE CHE PARTE DA UNA FOTO, DA UN DISCORSO, DA UN VIAGGIO

 

Da bambino la mia ammirazione era rivolta agli oggetti di legno, specialmente quelli che faceva nonno Francesco. Erano coppe di legno, pestelli per il sale, collari per mucche e testali di zampogne. Conservo un testale di mio nonno con molto orgoglio. Attraverso un signore che si chiamava ’Ntoni ’e Betta, che abitava presso il semaforo, ho fatto montare la sacca di pelle di pecora per la zampogna.
Ho frequentato la scuola professionale e poi… partenza per Genova per il lavoro.

Sposato, figli, una vita impegnata, ma, dentro, sentivo sempre quella voglia di fare oggetti con le mie mani, ma mi mancavano tempo e spazio.
Ora, da diversi anni sono in pensione. Nel frattempo ho comprato una casa colonica. Sono vent’anni che la sto ristrutturando con l’aiuto dei miei cognati che partono da Cotronei e vengono a Genova ad aiutarmi (grazie, cognati!).
Qui, in questa casa, sta venendo fuori la mia vena artistica. Dico artistica per farmi capire, ma non mi sento tale. Comunque, tutto quello che faccio ha sempre un “la” che parte da una foto, da un discorso, da un viaggio. In tutto questo la mia musa ispiratrice è la mia compagna, Bernadetta.
Vorrei ancora dire che, quando inizio a fare uno dei miei lavori, mi succede una cosa strana. Se chiudendo gli occhi vedo quello che voglio fare, allora le mani lavorano senza interruzione attingendo alla figura che ho in testa.
Mentre lavoro provo emozioni di gioia e di angoscia, soprattutto finché le figure non prendono forma, ma, sempre, alla fine le sensazioni sono piacevoli.
Insomma, vivo la realizzazione di queste opere con soddisfazione. A volte faccio il giro nei posti dove ho collocato le mie sculture, le guardo con occhi freschi e sono contento di quello che sono riuscito a fare da autodidatta.
Chiudo ringraziando chi mi legge.

Francesco Albi

 

Immagini nella galleria, da sx a dx.
La donna con l’abito azzurro, Carmen, è la custode della casa. La donna in rosso, Giuditta, è una lavandaia. La ragazza con le chiome azzurre, Elena, è l’estrosa della famiglia. La femmina provocante, Dalia, accende le luci. L’uomo nudo alla finestra, Martin, è il maschio di casa. L’asina Geronima è l’istruita nel gruppo. E Luce, l’Angelo, veglia su tutti noi.

 

Tratto da Cotroneinforma n.142

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.