Da alcuni anni a questa parte il patrimonio forestale del parco nazionale della Sila, tra i più rilevanti del Paese per qualità ed estensione dei boschi, subisce continue aggressioni dovute a tagli abusivi di alberi anche secolari oltre che a tagli “autorizzati” che dovrebbero essere controllati molto più frequentemente di quanto non lo siano. Le conseguenze sono visibili: chiazze ingiallite nelle radure una volta di colore verde scuro, monconi di alberi dovunque lungo le strade, sacrificati al dio denaro con destinazione finale – incenerimento – in una delle numerose centrali a biomasse del territorio. Dal senso di tristezza e di impotenza si passa poi alla indignazione ed alla reazione : non si possono continuare a sopportare tante aggressioni al patrimonio forestale ed al paesaggio della Sila, la antica Silva , il bosco famoso fin dal periodo magnogreco!!! Bisogna agire con determinazione, allertando le Istituzioni preposte al controllo del territorio, in primis il nucleo dei CCForestali locali e regionali, sensibilizzando le Amministrazioni Comunali del territorio e – sopra tutto – informando i cittadini sulla gravità dei fatti accaduti e coinvolgendoli – se possibile- in attività finalizzate alla conoscenza ed alla tutela dei luoghi. Queste le finalità del gruppo wapp – coordinato da Italia Nostra di Crotone – formato da persone legate affettivamente alla montagna silana. “Trepidò Rivive”– la denominazione del gruppo – deciso a dedicare impegno concreto per la rinascita del borgo silano, che pure ha avuto un passato importante ed ora un presente di abbandono, davvero inaccettabile.
Alcuni cenni sulle vicende storiche del villaggio di Trepidò.
Situato ad una decina di km- dal Comune di Cotronei, Trepidò – diviso in Soprano e Sottano – e” sorto intorno agli anni 1920-30 grazie alle attività collegate alla costruzione della diga del lago Ampollino – destinata a fornire energia elettrica alle industrie crotonesi . Il bellissimo lago, il primo dei laghi artificiali Silani, rimane il più suggestivo per il paesaggio armonioso e la cornice incantevole dei vetusti pini laricii che svettano lungo le sue sponde.
Tra le altre attività realizzate in quel periodo nel territorio quelle legate alla pescicoltura -nel 1931- con uno stabilimento ittiogenico per il ripopolamento e la pesca di trote nostrane ed iridee, che divenne il vivaio più importante di trote di tutta Italia. Ideato e diretto dal prof.Giuseppe Tallarico- insigne medico e biologo di origine casabonese, lo stabilimento passo’ poi alla gestione ENEL- compartimento di Napoli – ed in seguito, grazie allo incremento del commercio del pesce, creò nuova occupazione in un periodo di grande povertà.
Alla fine del 1964 si arrivò alla chiusura definitiva dello impianto: ennesimo fallimento di attività produttive, valide e sostenibili , che avrebbero dovuto essere mantenute in vita! Insieme al benessere economico degli anni 1970-80 puntuali comparvero – nel territorio intorno al lago Ampollino – alcune speculazioni edilizie, consentite dalla politica, che portarono alla costruzione di grossi edifici impattanti in luoghi una volta incantevoli, con ruscelli e boschi fitti di conifere. Nello stesso periodo il villaggio di Trepido’ si arricchì di casette con giardini ben curati, diventando una meta turistica vivace e riposante, frequentata da famiglie provenienti dal territorio e da fuori regione (Puglia e Sicilia) e dando vita ad un diffuso benessere per le attività legate al turismo…
Da alcuni anni a questa parte – per tante ragioni – il villaggio non e” più lo stesso: vive in una condizione di desolante abbandono. Tante villette chiuse, molte in vendita a prezzi stracciati, pochi villeggianti solo nel periodo ferragostano. Eppure l’aria e’ fresca e pulita, il luogo salubre, il paesaggio – tranne che per i tagli forestali – ancora piacevole .
Un senso di tristezza avvolge una località potenzialmente attraente ma in effetti come bloccata, perche’ trascurata da coloro i quali dovrebbero occuparsene a tempo pieno: a partire dalle Istituzioni che, oltre a dedicare maggiore attenzione alla tutela del patrimonio forestale e della biodiversità, potrebbero favorire e potenziare le attività legate alla agricoltura ed allo allevamento con le produzioni tipiche della montagna, che negli anni passati incrementavano un piccolo commercio di prodotti “a Km zero”.
Il gruppo “Trepidò Rivive” non accetta questa situazione di crisi.
Si dovrà voltare pagina quanto prima possibile, studiare un percorso diverso per arrivare ad una nuova stagione di ripresa economico- sociale- culturale, strettamente legata al rispetto della legalità e della tutela del patrimonio comune: senza regole – infatti – non si potrà parlare di progresso. Ciascuno dovrà fare la sua parte: dai responsabili delle Istituzioni , ai gestori di attivita’ commerciali, turistiche ed agri-turistiche, ai proprietari delle case. Trepidò ed il lago Ampollino rinasceranno solo se si lavorerà insieme* – Istituzioni e cittadini – per questo obiettivo, nella convinzione che …
“E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono lievi brezze”(Albert Einstein)….
22 Maggio 2020
Teresa Liguori
Presidente sezione di Crotone
Vice Presidente nazionale Italia Nostra
* seguendo il Principio di Sussidiarietà- articolo 118 della Costituzione Italiana