Il sacrifico di una grande donna. Teresa Scavelli, la baby sitter morta per salvare tre bambini da un’aggressione

La quarantaseienne Teresa Scavelli era di Cotronei, la figlia della buonanima di Peppe du bowling.
Con suo marito Salvatore Elia era partita al nord, ovviamente per lavorare, prima a Palù e poi a Oppeano, entrambi piccoli comuni in provincia di Verona. Nel Veneto sono nati e cresciuti i figli, Giuseppe che oggi ha 30 anni, Simone di 28 e Sarah di 24.
Da quattro anni Teresa aveva scelto di lavorare nella Svizzera tedesca, probabilmente per uno stipendio migliore.
E lavorava come baby sitter e governante presso una famiglia di San Gallo.
In terra elvetica ci ha lasciato la vita.
Il 2 settembre scorso, è stata brutalmente uccisa mentre cercava di difendere tre bambini dall’aggressione di un ragazzo svizzero di 22 anni. Si chiamava Steve, questo ragazzo, tossico e psicopatico, più volte ricoverato per gravi disturbi mentali. Sul suo profilo Instagram inneggiava all’Islam, ma era contro gli immigrati e il movimento ‘black lives matter’. Un cervello confuso, bruciato.
Quel 2 settembre Steve riuscì ad intrufolarsi nell’appartamento dove lavorava Teresa, e dove c’erano tre bambini e una signora.
Teresa, per proteggere i bambini dalla furia di questo matto, si ritrovò investita da una reazione bestiale, colpita più volte con una padella di metallo.
Non si fermava nemmeno all’arrivo dei poliziotti, tanto che hanno sparato uccidendolo.
Teresa è deceduta subito dopo l’arrivo in ospedale.
Nonostante il gesto eroico per salvare i bambini, Teresa è stata completamente ignorata dal governo elvetico, che non ha contribuito nemmeno alle spese per il trasporto della salma in Italia.
Appare vergognoso e inaccettabile il silenzio del governo svizzero e del cantone di San Gallo e la reticenza nell’assistere la famiglia di Teresa, quando tre bambini svizzeri sono vivi perché questa grande donna italiana si è sacrificata per loro, difendendoli da un folle che agiva indisturbato nonostante si conoscesse l’estrema pericolosità sociale.
Intanto, nella necessità di valorizzare l’eroismo dell’atto compiuto da Teresa, arriva una prima ricompensa al valore civile, seppur non potrà mai colmare la grave perdita. Entro il 2020 sarà insignita della Gran Croce d’onore dell’Ordine della Stella d’Italia, un’onorificenza speciale che il Presidente della Repubblica concede a quanti hanno perso la vita o subìto gravi lesioni svolgendo attività di alto valore umanitario all’estero.
Un valore umanitario ancora non riconosciuto dalla democratica Svizzera, mentre quei tre bambini cresceranno portandosi dentro il ricordo di un giorno drammatico, consapevoli di essere in vita grazie al sacrificio di una grande donna.

 

Tratto da: Cotroneinforma n. 141

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