Apprendiamo con preoccupazione del vile atto intimidatorio subito dall’azienda ABC Napoli.
Mercoledì 13 luglio intorno alle 10.00 è stato fatto esplodere un ordigno, seppur rudimentale, nel parcheggio aziendale provocando il danneggiamento di un veicolo in sosta.
Un fatto di inaudita gravità che solo accidentalmente non ha causato il ferimento di nessun dipendente in quel momento presente.
Appare evidente come si tratti di una chiarissima minaccia rivolta ad un’azienda che garantisce un servizio pubblico essenziale e che costituisce un’esperienza unica in tutto il panorama nazionale essendo l’unico caso di ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico in applicazione dell’esito referendario del 2011 e della volontà popolare.
ABC Napoli rappresenta anche un positivo laboratorio di gestione partecipativa di un bene comune come l’acqua attraverso il quale la collettività rafforza la propria consapevolezza e si riappropria di uno strumento decisionale fondamentale.
Come movimento per l’acqua abbiamo sempre sostenuto che la gestione pubblica non deve rimanere confinata ad un’idea, pur essenziale, relativa alla natura giuridica di diritto pubblico del soggetto gestore, ma deve essere connotata dal procedere e dallo sviluppo della partecipazione della comunità locale. Detto in altri termini il processo di ripubblicizzazione è fortemente connesso all’idea di democrazia partecipativa.
Probabilmente sono proprio questi gli elementi che caratterizzano la gestione di ABC Napoli e che spaventano i soliti poteri forti.
Come movimento per l’acqua, soprattutto dopo questo fatto increscioso, intendiamo ribadire che ci sentiamo ancor di più mobilitati al fine di evitare che questa esperienza diventi preda di mire speculative, clientelari e affaristiche.
Intendiamo anche ribadire il sostegno, la solidarietà e la vicinanza di tutto il movimento per l’acqua ai lavoratori e alle lavoratrici, al Presidente Maurizio Montalto e all’azienda nel suo complesso, convinti che è necessario proseguire la lotta a difesa dell’acqua e per una sua gestione pubblica e partecipativa proprio perchè si tratta di una battaglia di civiltà che rifiuta la violenza e riafferma principi quali democrazia, solidarietà e il rigetto della supremazia del mercato e del profitto.
Si scrive acqua, si legge democrazia!
Roma, 15 Luglio 2016.