Al via, in sedici Paesi europei, la campagna internazionale “Stop ISDS – Diritti per le persone, regole per le multinazionali” che chiede lo stralcio delle clausole arbitrali da tutti gli accordi commerciali e di investimento in vigore e in fase di trattativa e invita gli Stati membri ad approvare un trattato vincolante delle Nazioni Unite sulle multinazionali e i diritti umani.
Da Davos, in Svizzera, in occasione del World Economic Forum le reti sociali stanno lanciando la petizione indirizzata a Commissione Europea e Paesi membri per chiedere un cambio di rotta radicale sulle questioni commerciali. Per sostenere l’iniziativa, clicca qui, firma anche tu e diffondi la pagina ai tuoi contatti.
Secondo il nuovo Rapporto “Diritti per le persone, regole per le multinazionali:” scaricabile a questo link https://bit.ly/2AXal9d, redatto da Francesco Panié e Alberto Zoratti, si dimostra che dalle 195 cause concluse negli ultimi trent’anni in tutto il mondo, gli Stati hanno dovuto pagare 84,4 miliardi di dollari alle imprese private a seguito di sentenze sfavorevoli (67,5 miliardi) o costosi patteggiamenti (16,9 miliardi). Una cifra parziale, visto che alcune cause sono segrete e altre ancora pendenti. Soldi sottratti a politiche sociali, ambientali, salariali.
Meccanismi e dispositivi legali che stanno alla base di una globalizzazione ingiusta: a vantaggio delle imprese, ma troppe volte a discapito dei diritti del persone e dell’ambiente. Per questo è venuto il momento di cambiare rotta.
Diritti per le persone, regole per le multinazionali: al via la Campagna europea