DALLA BIOCENOSI ALL’AGRICOLTURA PASSANDO PER IL BUON CUORE DEI PADRONI

Proviamo ad aprire uno stralcio di ragionamento prendendo spunto dalla nota stampa “Invasi silani, rivisitare convenzione con A2A” diffusa dal Sindaco Belcastro il 18 settembre 2018.
Intanto ci preme sottolineare che il comunicato stampa del Sindaco di Cotronei arriva dopo che la querelle, cominciata qualche mese prima, tra i vari soggetti in campo (Coldiretti Calabria, Regione Calabria ed A2A) era ormai conclusa.
Infatti, già dal mese di giugno il presidente di Coldiretti Calabria aveva preso parola indirizzando una missiva -al Presidente Oliverio, al Prefetto di Crotone, al comune di Isola C.R. ed ai dirigenti dei Dipartimenti interessati della Regione- in cui nella sostanza denunciava ciò che secondo lui è una piaga eccessiva per l’agricoltura crotonese, le “convenzioni” con la multinazionale A2A.
Quest’ultima rea di lasciare i Consorzi di bonifica del crotonese a secco dall’ultimo giorno di settembre di ogni anno perché così, purtroppo, prescrive la convenzione che garantisce 33 milioni di metri cubi soltanto dall’1 maggio al 30 settembre.
Successivamente in luglio in un primo incontro istituzionale tra gli attori in causa si era addivenuti al compromesso che consisteva nella disponibilità di A2A a rilasciare ulteriori 8-10 milioni di metri cubi per la coltivazione dei finocchi, demandando ad altra sede la decisione sulle modalità economiche dell’accordo.
Quindi in settembre una ulteriore nota di Coldiretti che sostanzialmente accusava A2A di essere da tempo informata della drammaticità della situazione e di non aver fatto nulla per risolverla, accusa aggravata dalla pretesa di un risarcimento economico che la multiutility avrebbe richiesto o vantato.
A stretto giro arriva la replica di A2A in un comunicato stampa in cui si afferma “di avere sempre improntato la propria gestione degli invasi silani (laghi Arvo e Ampollino) non solo alla scrupolosa ottemperanza degli obblighi di rilascio a scopo idropotabile e irriguo, ma anche alla disponibilità ad accogliere le ulteriori necessità delle Comunità locali, sempre e doverosamente entro i limiti di una prudente gestione dei volumi idrici disponibili”.
Nel comunicato si da conto di aver già erogato nell’anno 2018 “al Consorzio di bonifica Ionio Crotonese quattro milioni di mc, in eccesso a quanto dovuto in base agli atti concessori e convenzionali vigenti, a titolo di anticipazione gratuita sul 2019” e di averlo fatto “rinunciando ai possibili maggiori margini che avrebbe potuto ottenere vendendo sul mercato elettrico la corrispondente energia, come peraltro sarebbe stato suo diritto”. Una nota di cattivo gusto poi, è l’accomunare le gravi dispersioni del servizio idrico con i prelievi abusivi sull’altopiano silano, quali principali criticità che sottraggono acqua alle colture.
Infine il 17 settembre l’ultimo atto, la multiutility rilascia una nota in cui comunica che “dopo polemiche della Coldiretti dei giorni scorsi, A2A ha annunciato di aver concordato con la Regione Calabria che ulteriori rilasci di acqua dai bacini idroelettrici a favore dell’agricoltura avverranno a fronte di una compensazione per la mancata produzione elettrica”.
Fin qui la mera cronaca dell’evoluzione della diatriba per arrivare ad un accordo compromissorio che sinceramente non si sa chi abbia più soddisfatto.
Provare a trarre delle valutazioni riguardanti lo sfruttamento della risorsa acqua, ribadiamolo sempre, bene comune senza padrone, di cui ciascuno vanta l’usufrutto, è altra cosa.
È assolutamente meritoria l’opera della Coldiretti che nei vari comunicati denuncia l’inosservanza dell’art. 167 del d.lgs. 152/2006 e la revisione delle convenzione vigente tra Regione Calabria ed A2A, anche se occorrerebbe ricordare che l’articolo di legge citato recita che “deve essere assicurata, dopo il consumo umano, la priorità dell’uso agricolo”, quindi senza specificare altre forme d’utilizzo. Altresì bisognerebbe rammentare a Coldiretti che non ci si può occupare di tale problematica solo per quanto riguarda l’aspetto agricolo, per non creare cortocircuiti pericolosi tra utenti domestici e agricoltori. Non c’è da meravigliarsi, la Coldiretti è un’associazione di categoria e fa gli interessi dei propri associati!
Altrettanto meritorio è l’appello lanciato dal Sindaco Belcastro che lamenta il non rispetto delle leggi che regolano il rilascio di quantitativi d’acqua che consentano il deflusso Minimo Vitale (DMV), cioè quell’apporto idrico minimo al di sotto del quale si intacca il sistema biocenotico dei corsi d’acqua.
Ma anche in questo caso si deve constatare che la battaglia ecologica è assolutamente campanilistica e strumentale riguardando le richieste del Sindaco solo e soltanto il territorio di Cotronei.
Altro aspetto fondamentale in questa vicenda è invece la concessione di A2A, il suo rinnovo e le clausole in essa contenute.
Proviamo a chiarire questi aspetti.
Così come riferisce la Coldiretti, la concessione è stata stipulata originariamente alla fine degli anni sessanta, con gli allora gestori, poi i vari passaggi di mano hanno consegnato nel 2009 la proprietà ad A2A, la quale quindi si è ritrovata la concessione di durata trentennale fino al 2029, ma sarebbe da chiedersi: con quali salvaguardie per la popolazione?
Parrebbe nulle, considerando quanto era già accaduto nell’estate del 2017. Infatti, all’epoca con una situazione del tutto simile dal punto di vista meteorologico e con i bacini silani “in secca” A2A comunicò “la determinazione di ridurre, come prevede la convenzione con la Regione Calabria, la portata dei rilasci dal primo luglio al 31 ottobre prossimo”.
Quindi A2A ha la facoltà di ridurre le portate “concesse” anche nel periodo in cui dovrebbe garantire i 33milioni di metri cubi a consorzi e questo pare alquanto strano, perché equivarrebbe a dire che gli uffici regionali competenti hanno redatto una convenzione che va contro gli interessi di una parte della regione e a favore del gestore/proprietario privato. Anche in questo caso la meraviglia è solo allegorica, dimenticavo che il privato è bello ed efficiente!
In definitiva tutti possono essere soddisfatti e tirare un sospiro di sollievo, per aver fatto il proprio dovere richiedendo la ridiscussione della convenzione in atto.
Ma i cari referenti politici regionali sono disposti ad argomentare di fronte alla multiutility che per le negligenze dei loro predecessori, magari colleghi o ex-colleghi di partito, il sistema di ipertrofie a danno dell’utente finale, cittadino o agricoltore che sia, ha assunto dei risvolti insopportabili.

Peppe Guarascio

Tratto da: http://cotroneinforma.org/wp-content/uploads/2018/11/136.pdf

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