Considerata l’importanza dell’evento, ricco di significati simbolici per la comunità di Cotronei, abbiamo ritenuto opportuno chiedere un’intervista alla dottoressa Taruscio. È stata l’occasione per apprezzare ulteriormente l’umiltà e le grandi doti umane di questa illustre figlia della nostra terra e che, abbinate ai suoi saperi scientifici, ne fanno una grande donna.
Nell’intervista abbiamo colto una bella notizia, ovvero un progetto per il futuro che può rappresentare l’impulso necessario per spostare il livello culturale, civile, economico di Cotronei verso nuovi immaginari.
Davvero una gran bella notizia. Grazie dottoressa Taruscio.
Cotroneinforma – Nata a Cotronei, emigrata da bambina con la famiglia in Germania, studi universitari a Bologna e negli Stati Uniti poi la luminosa carriera di scienziata. Una bella storia di riscatto sociale e culturale?
Dottoressa Taruscio – La mia storia si è sviluppata grazie alla scoperta della forza e dell’importanza della cultura, non solo scientifica. L’ispirazione personale è stata favorita, in primo luogo, dai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta ed incoraggiata ad entrare e ad affermarmi in un mondo che – per motivi meramente sociali – a loro era stato precluso; ho avuto poi la fortuna di incontrare persone decisive per il mio percorso formativo – in particolare una insegnante delle scuole medie a Lucca. Devo molto anche all’ambiente vivace, multiculturale e stimolante della Università di Bologna negli anni ‘70, che mi ha portato in contatto con tanti aspetti del mondo scientifico, filosofico ed artistico. Infine, determinante sono stati i 3 anni trascorsi negli USA, nelle prestigiose università Yale e Columbia, in ambienti scientifici di avanguardia e in un contesto internazionale in cui ho incontrato colleghe e colleghi, oltre che americani, anche europei, indiani, cinesi, australiani, africani, sudamericani. Inoltre, durante il mio periodo formativo scientifico negli Stati Uniti d’America ho potuto coltivare la passione per l’opera lirica, le mostre d’arte e i musei.
Il mio lavoro all’Istituto Superiore di Sanità, infine, ha richiesto una formazione ed un aggiornamento continui, oltre alla costruzione di una rete di collaborazioni internazionali, in Europa (anche nella Commissione Europea) ed in tutti gli altri continenti.
Più che un riscatto, lo definirei un lungo ed entusiasmante percorso che continua ancora oggi.
D. Quali significati e cosa ha rappresentato per la dr.ssa Taruscio la cittadinanza onoraria ricevuta lo scorso 8 settembre?
Dottoressa Taruscio – Pur essendo cittadina del mondo, con radici in tanti luoghi, la cittadinanza onoraria ricevuta dal Sindaco Antonio Ammirati e dal Consiglio Comunale l’8 settembre 2023 ha rappresentato per me un fortissimo, coinvolgente e commovente momento di condivisione con la mia comunità di origine: a Cotronei sono nata e cresciuta, qui riposano, per loro scelta, i miei amati genitori e ho ancora tanti cari parenti. Mi sono sentita accolta ed abbracciata da Cotronei, dove ho incontrato una comunità vivace, aperta e piena d iniziative: esserne cittadina onoraria mi rende orgogliosa.
Cotroneinforma – Cosa rappresenta e quanto è importante Cotronei e la sua comunità per la memoria (le radici), per il presente e per il futuro della dr.ssa Taruscio?
Dottoressa Taruscio – Credo sia importante conoscere tanti luoghi e culture. Nel contempo, si è sempre -inevitabilmente e per fortuna – legati alle proprie radici. Per me Cotronei rappresenta certamente la memoria e le radici che non bisogna mai perdere. Essere consci ed orgogliosi delle proprie radici aiuta anche a capire ed apprezzare le radici altrui, evitando chiusure ostili e ciechi egoismi.
Vorrei però parlare del futuro: la cittadinanza onoraria è per me un punto di partenza e non di arrivo. Vorrei condividere con la comunità di Cotronei, così accogliente ed aperta, le conoscenze e la cultura che – con altri colleghi e cittadini – ho costruito, facendo circolare saperi ed energie. Stiamo elaborando un progetto di cultura scientifica, “Sila Scienza”, su grandi temi cui si agganciano le caratteristiche e potenzialità del territorio di Cotronei: la salute, la biodiversità, l’energia, l’agroalimentare. Sono tutti temi che portano al moderno concetto di “Salute Unica” (One Health) che dà importanza alle interconnessioni fra gli esseri umani, gli altri esseri viventi – piante e animali – e l’ambiente. Per essere calato nella realtà, il concetto di Salute Unica (One Health) richiede il contributo di saperi e discipline multipli nonché il coinvolgimento consapevole della comunità: “Sila Scienza” a Cotronei potrà diventare un modello virtuoso di costruzione condivisa di una cultura di Salute Unica.
Cotroneinforma – Davvero una gran bella notizia, che proietta la nostra comunità verso un nuovo e stimolante progetto di cultura scientifica dentro le reali potenzialità del territorio. E poi suona anche bene: “Sila Scienza”. Una gran bella notizia. nelle due pagine successive una scheda di One Health.
Certamente con il giornale seguiremo tutte le evoluzioni, convinti che, tutto ciò, rappresenti uno degli elementi più significativi degli ultimi anni, l’impulso necessario per proiettare il territorio di Cotronei verso nuovi e diversi orizzonti.
SCHEDA
Nata a Cotronei nel 1955, la dottoressa Domenica Taruscio si laurea in Medicina e Chirurgia, all’Università degli Studi di Bologna con la votazione di 110/110 e lode. Successivamente otterrà la Specializzazione in Anatomia ed Istologia Patologica, presso la stessa Università e il Diploma di Perfezionamento in Bioetica all’Università “La Sapienza” di Roma. Nel 1989, ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità, vince una borsa di studio per l’Università di Yale (USA), pertanto dal 1989 al 1991 effettua ricerche in genetica umana negli Stati Uniti.
Dal 1991 rientra in Italia e continua l’attività di studio e ricerca sul genoma umano all’Istituto Superiore di Sanità. Qui dal 1998 al 2004 ha ricoperto il ruolo di Direttore del Reparto di Istopatologia; dal 2004 al 2008 è Direttore del Reparto di Malattie Rare. Dal 1999 è dapprima Responsabile Scientifico e poi Direttore del Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità. Il suo impegno nazionale, europeo ed internazionale: dal 2000 al 2009 rappresentante per l’Italia al Comitato per i medicinali orfani all’Agenzia Europea dei Medicinali; sin dal 2001 ha coordinato, in qualità di Responsabile scientifico, numerosi progetti finanziati dalla Commissione Europea, fra questi il Progetto Europeo EUROPLAN (2008-2011) per la elaborazione di piani nazionali per le malattie rare nei Paesi europei ed extra europei; dal 2004 è membro della Task Force Rare Diseases alla Commissione Europea; dal 2009 è membro di “Health Research” Advisory Group (DG Research, Commissione Europea); membro di Commissioni e Organismi nazionali ed internazionali (quali ad esempio IRDiRC, OECD) riguardanti le malattie rare e farmaci orfani. Eletta Presidente della Società Scientifica Internazionale sulle malattie Rare e Farmaci Orfani (ICORD) (2010-2012; 2021-2023). Da anni insegna Malattie Rare in numerosi Corsi, Master Universitari e in varie Università, inclusa la Scuola di Specializzazione in Genetica Medica all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. È stata nominata, per meriti scientifici, Membro dell’Accademia delle Scienze di Cordova (Argentina).
Nel 2022 ha ricevuto l’onorificenza dell’Ordine «Al merito della Repubblica italiana», conferita dal Presidente Sergio Mattarella.
Conferita la cittadinanza onoraria di Cotronei a Domenica Taruscio, scienziata di fama internazionale nel campo delle malattie rare
Lo scorso 8 settembre si è tenuto a Cotronei un Consiglio comunale straordinario preceduto da una tavola rotonda dal titolo: “Crisi della sanità in Calabria tra migrazione e fuga di cervelli; potenzialità e prospettiva della ricerca”.
L’intero evento, certamente da configurare anche come un momento di riflessione dal punto di vista scientifico e culturale, ha rappresentato una straordinaria occasione per attribuire un riconoscimento importante a una figlia di Cotronei, una scienziata di fama internazionale nel campo delle malattie rare e dei farmaci orfani: la dottoressa Domenica Taruscio.
La serata, moderata da Karen Sarlo, giornalista di RAI Parlamento, ha visto il contributo e i saluti istituzionali da parte del Sindaco di Cotronei, Antonio Ammirati, del Presidente della Provincia, Sergio Ferrari, e dei consiglieri comunali Salvatore Chimento e Pietro Secreti.
Interventi qualificati nella tavola rotonda, con la Dr.ssa Amalia Bruni, consigliera regionale e Professoressa di neurologia e genetica medica; la Dr.ssa Carbone, Commissario ASP Crotone; la Dott.ssa Tiano, dell’ordine dei medici di Crotone; Vincenzo Marando, ricercatore della Fondazione I.R.C.C.S di Pavia, “cervello in fuga”.
Ricco di significati simbolici e fortemente emotivo l’intervento della Dr.ssa Taruscio, che ha voluto anche sottolineare il legame profondo con la comunità di Cotronei. Un intervento molto applaudito dal numeroso pubblico, emozionato ed orgoglioso della propria concittadina, una scienziata dalla grande umanità e umiltà.
Al termine, il Consiglio comunale, con votazione all’unanimità, ha conferito la cittadinanza onoraria alla dottoressa Taruscio, con la consegna della pergamena quale riconoscimento per l’alto valore umano e professionale, per i risultati raggiunti nei suoi lunghi anni di studio e di ricerca sulle malattie rare.
da:Cotroneinforma n.148
Che cosa è la “Salute Unica” (One Health)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come uno stato di benessere fisico, psichico e sociale; al di là dell’assenza di malattie – certamente importante – la salute coinvolge, pertanto, la realizzazione delle proprie potenzialità e aspettative in armonia con l’ambiente in cui si vive. Come e cosa mangiamo, l’aria che respiriamo, le nostre relazioni con gli altri esseri viventi (animali e piante): tutte queste sono componenti importanti della moderna visione della salute.
Da questa visione è nato il concetto di “Salute Unica” (in inglese “One Health”). La “Salute Unica” è un approccio integrato e unificante che riconosce che la salute degli esseri umani, degli animali domestici e selvatici, delle piante e dell’ambiente sono strettamente collegate e interdipendenti: questa è la definizione adottata nel 2022 da quattro agenzie internazionali che coinvolgono quasi tutti Paesi del mondo: OMS, che si occupa di salute umana, la WOAH, che si occupa di salute animale, la FAO, che si occupa di alimenti e agricoltura, e la UNEP, che si occupa di ambiente.
In realtà, la “Salute Unica” è un concetto antico, che data dalla Scuola fondata a Kos dal grande medico greco Ippocrate (460 – 377 A.C.) e anche dalla Bibbia, e percorre il Medioevo e il Rinascimento quando, ad esempio, lo svizzero Paracelso (uno dei primi farmacologi) studiava le innumerevoli corrispondenze fra “microcosmo” (l’organismo) e “macrocosmo” (l’ecosistema). Nella scienza moderna, la “Salute Unica” si formalizza all’inizio degli anni 1980, grazie alla collaborazione medico-veterinaria sulle zoonosi, vale a dire le tante malattie che si trasmettono fra gli esseri umani e gli animali (dalla rabbia alla influenza aviaria). Va detto che l’Italia non si è limitata a registrare la novità: la ricerca italiana, a partire dalla scuola veterinaria dell’Università di Bologna, ha avuto un ruolo notevole nell’elaborare e perfezionare il concetto.
Le zoonosi rimangono un aspetto importante della “Salute Unica” che si è però molto estesa e coinvolge molteplici settori, discipline e componenti della società, proponendosi come l’approccio migliore (e forse l’unico efficace) per affrontare la complessità di grandi problemi che coinvolgono la salute degli esseri umani, quella degli altri esseri viventi e gli ecosistemi: contaminanti ambientali persistenti, antibiotico-resistenza, cambiamento climatico, etc.
La “Salute Unica” è quindi un concetto affascinante per la sua ricchezza: la sfida attuale è di trasformare il concetto in strategie da mettere in pratica per proteggere in modo integrato salute umana, alimenti e ambiente. Un punto essenziale è la visione “panoramica” offerta dalla Salute Unica che -integrando punti di vista e culture diverse- permette di cogliere i diversi aspetti principali, e quindi di individuare le competenze più importanti da coinvolgere, nonché gli aspetti che possono rimanere trascurati rendendo l’azione a tutela della salute meno efficace.
Un esempio eclatante di problema globale e complesso è il cambiamento climatico: il grande convegno internazionale organizzato alla fine del 2018 dal nostro Istituto Superiore di Sanità ha rappresentato un primo ed importante sforzo per una visione realmente panoramica dei molteplici impatti sulla salute. Il cambiamento ha effetti diretti molto evidenti sulla salute, sugli ecosistemi e sul tessuto sociale, produttivo e culturale: incendi, alluvioni, siccità, ondate di calore, inquinamento atmosferico. Accanto a questi eventi si muove un complesso di altri rischi che vanno conosciuti e valutati perché hanno effetti certamente meno intensi, ma più insidiosi e di portata più estesa. Ecco un breve elenco, non esaustivo:
-gli eventi connessi al cambiamento climatico liberano contaminanti tossici (ad esempio, mercurio e diossine) dai comparti ambientali ove rimangono sequestrati (ad es. i ghiacci permanenti);
– le colture agricole e foraggere diventano più vulnerabili all’attacco di funghi microscopici produttori di tossine -micotossine- con importanti effetti avversi, compreso l’aumentato rischio di cancro;
– l’esigenza di proteggere le colture agricole dagli effetti dei cambiamenti climatici può richiedere un maggiore uso di pesticidi, derogando alle attuali regole europee per la protezione di consumatori ed ambiente;
– clima e consumo di acqua e suolo agiscono “in sinergia” alterando gli ecosistemi e la loro biodiversità, con due effetti:
1. diverse specie animali resilienti reagiscono alla frammentazione dei loro ecosistemi invadendo i territori abitati da noi esseri umani (pensiamo ai gabbiani, volpi e cinghiali nelle città) e portandoci a contatto con nuovi agenti di malattia (virus, batteri, parassiti) nei cui confronti non abbiamo sviluppato immunità
2. la tropicalizzazione del clima e dell’ambiente porta all’ingresso di specie invasive, tra cui un rischio particolare è rappresentato da insetti ed altri organismi parassiti (ad es. zanzare) che sono portatori di agenti di malattia per esseri umani e/o animali.
Pertanto la visione panoramica assicurata dall’approccio “Salute Unica” può portare alla chiamata a raccolta delle competenze e alle azioni coordinate ed integrate di prevenzione e controllo nei confronti degli effetti a breve e a lungo termine del cambiamento climatico.
Il percorso per fare della “Salute Unica” uno strumento coerente per proteggere e migliorare il nostro benessere è già iniziato, ma è ancora lungo. Occorre creare cabine di regia superando rivalità fra Istituzioni e governando le differenze di punti di vista: da occasione di conflitto, queste possono diventare polarità che creano energia positiva e consenso, come concretamente avviene nei comitati di esperti internazionali, se ben coordinati. Importantissime sono le banche dati integrate salute umana-animali-ambiente: si raccoglie oramai una quantità enorme di dati, ma questi vengono efficacemente utilizzati? A tale proposito, l’Intelligenza Artificiale può dare un supporto importantissimo. Infine, le evidenze scientifiche puntualizzano il ruolo del paesaggio e della cultura nella promozione del benessere e quindi della salute: la “Salute Unica” sta cambiando con il crescente ruolo delle competenze ambientali, un ulteriore cambiamento verrà introdotto dalla presenza progressiva dei temi della sfera sociale culturale.
Infine, va ribadito con forza che la visione e l’azione della “Salute Unica” sono strumenti cruciali per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, quali ad esempio Obiettivo 2 (Fame Zero): porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare migliorare nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile; Obiettivo 3 (Buona salute e benessere per le persone): garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età; Obiettivo 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari): garantire a tutti l’accessibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari.
Possiamo quindi concludere, seguendo quanto sta elaborando la OMS, che oggi per una efficace tutela della salute è indispensabile considerare la “Salute Unica”.
Domenica Taruscio*, Alberto Mantovani** – Già Dirigenti di Ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità,
*Presidente e **Vicepresidente dell’Associazione KOS – Scienza, Arte, Società