Facciamo il punto della situazione sulla vertenza SoAKro.
Il 27 febbraio ci eravamo lasciati con l’assemblea pubblica cittadina “Fuori da SoAKro”. In quella circostanza era emerso un elemento di novità rispetto al passato e che non conoscevamo. Il Sindaco di Cotronei, Nicola Belcastro, presente tra il pubblico, nel suo intervento sottolineava le difficoltà nel gestire il servizio idrico e la propria determinazione di uscire da SoAKro e, probabilmente, rientrarci nuovamente «rivedendo la convenzione per una nuova forma di gestione: un rinnovato rapporto potenzialmente anche con la stessa società e con la volontà del Comune di investire risorse finanziarie proprie per meglio ottimizzare il sistema» (vedasi comunicato stampa – Assemblea pubblica cittadina cotroneinforma.org).
Il re era nudo. In quella circostanza abbiamo compreso le reali volontà amministrative.
Dopo quella data è continuata la mobilitazione. Sono state raccolte circa duecento adesioni al “Comitato Civico Popolare per la difesa dei Beni comuni” ed in particolare in difesa dell’acqua.
In data 21 aprile (protocollo n° 3707) abbiamo inoltrato un’istanza, indirizzata al Sindaco, per la convocazione di un tavolo tecnico in forma pubblica e ragionare su ipotesi alternative per discutere della gestione del servizio idrico integrato nella sua totalità e per riportare il servizio sotto il controllo del Comune.
Ricordavamo in quella missiva che un segnale di apertura verso la “ripubblicizzazione municipale” sarebbe stata l’adozione della delibera in sostegno della Legge Regionale di Iniziativa Popolare “Tutela, governo e gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua” da far approvare in Consiglio comunale. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito.
Nello specifico, il “Comitato Civico Popolare per la difesa dei Beni comuni” proponeva, e continua a proporre, l’immediata costituzione di un’Azienda Speciale di diritto pubblico per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato nel Comune di Cotronei, così come già sperimentato in altri comuni italiani.
Si specificava, nell’istanza, che il Sindaco di Saracena, Mario Albino Gagliardi, aveva dato disponibilità a partecipare al tavolo tecnico, anche per spiegare come a Saracena si gestiscono in proprio i servizi pubblici (acqua e rifiuti).
In data 24 aprile (protocollo n° 3834) il Sindaco di Cotronei ha risposto all’istanza dichiarandosi disponibile a partecipare al tavolo tecnico previa presenza dell’ing. Domenico Pallaria, funzionario della Regione Calabria.
Colpo di scena. Chi sarà mai costui.
Chiediamo nel circuito del Coordinamento calabrese acqua pubblica informazioni e scopriamo che il Pallaria, Sindaco di Curinga, è il Dirigente Generale del Dipartimento 6 – Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità della Regione Calabria. Incarico ricoperto con la giunta Scopelliti e riconfermato con quella di Oliverio.
In precedenza, prima di ottenere tale ruolo, per meriti sul campo, era stato Dirigente del Settore 1 del medesimo dipartimento, con evidenti ruoli decisionali negli ambiti della gestione delle risorse idriche, degli ATO e dell’APQ idrico, nonché di attività di controllo sulla SoRiCal S.p.A.
Ha inoltre rappresentato la Giunta regionale nelle audizioni tenute in IV Commissione – Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente, quando il punto all’ordine del giorno era la discussione sulla riorganizzazione del servizio idrico integrato.
Voci di corridoio riferiscono che Pallaria sia stato l’estensore della proposta di legge regionale 400/9^ nota come proposta/bozza Gentile «Norme in materia di valorizzazione e razionale utilizzazione delle risorse idriche Organizzazione del Servizio Idrico Integrato: Istituzione dell’Autorità Idrica Calabrese» che contiene principi del tutto antitetici rispetto alla gestione pubblica del servizio idrico così come contenuti nella Legge di Iniziativa Popolare proposta dal Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” sostenuta da oltre 11 mila firme di cittadini calabresi.
D’altronde ci sarà pure una ragione se il testo di legge redatto dall’ing. Pallaria pare non abbia neanche superato il vaglio dell’ufficio legale della Regione!
Un uomo potente dell’apparato politico e burocratico regionale.
Pertanto è comprensibilmente ragionato pensare che Pallaria non sia d’accordo con gestioni pubblico- comunali del servizio idrico.
Se il Sindaco Belcastro propone Pallaria in un tavolo tecnico vuol dire che non c’è trippa per gatti e che il servizio idrico potrebbe essere gestito anche da una società delle Isole Cayman, basta che non sia il Comune.
Portare Pallaria in un tavolo tecnico (sempre che fosse disponibile) rappresenta un forzare la questione verso vincoli legislativi (sempre più stringenti col passare del tempo), certamente esistenti, ma antipopolari e democraticamente inaccettabili.
Ad oggi, non sussistono quindi le condizioni per avviare la discussione con gli enti preposti.
Per cui, almeno per il momento, accantoniamo questa ipotesi, rinunciando alla volontà di perseguire la strada della convocazione di un tavolo tecnico.
Intanto, il 26 maggio a Lamezia Terme si è organizzato un incontro dal titolo “Riprendiamoci il Comune” con Marco Bersani di Attac Italia per discutere di Nuovo municipalismo e riappropriazione dei beni comuni.
Mentre, il 12 giugno a Cosenza ci sarà un incontro “L’acqua passa” con Maurizio Montalto Presidente dell’Azienda Speciale Acqua Bene Comune Napoli (che gestisce il servizio idrico della città partenopea) per fare il punto sui percorsi di Ripubblicizzazione in Italia e in Calabria.
In entrambi gli eventi verranno rafforzate le ragioni per considerare l’acqua un patrimonio delle popolazioni, svincolata dalle bramosie speculative e dalle gestioni di società guidate da politici incapaci.
Intanto, in questi giorni, l’assemblea dei soci di SoAKro (costituita dalla Provincia e dai sindaci dei comuni che ne fanno parte) oltre a rinnovare i vertici gestionali, ha proposto un piano industriale per garantirsi un minimo di sopravvivenza, per continuare qualche mese a galleggiare nel mare di debiti accumulati in meno di un decennio.
Lo chiamano piano industriale. In realtà si cerca di far cassa raddoppiando le tariffe delle forniture idriche. Questi strateghi della politica hanno dilapidato denaro pubblico in gestioni societarie fallimentari e adesso vorrebbero socializzare le perdite chiedendo al popolo di pagare il conto!
A Cotronei riprenderemo la discussione dopo queste iniziative, organizzando un’assemblea cittadina per formalizzare l’organizzazione del comitato cotronellaro, invitando il Coordinamento calabrese acqua pubblica e – a questo punto è d’obbligo – il Sindaco di Saracena.
Infine procederemo con una raccolta firme per la predisposizione di una delibera di iniziativa popolare che, così come garantisce lo Statuto comunale all’art. 12, imponga al Consiglio comunale la discussione del seguente punto: costituzione di un’Azienda Speciale di diritto pubblico per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato nel Comune di Cotronei.
Il processo di ripubblicizzazione è fortemente connesso all’idea di democrazia partecipativa, la quale implica il superamento della mera delega alle istituzioni e di conseguenza il diritto ad una partecipazione popolare diretta. L’Azienda speciale dovrà essere partecipata.
Continueremo a mantenere alta l’attenzione. Non si può fermare un processo di rivendicazione popolare strutturata sul diritto di un bene comune, il più importante, quello dell’acqua.
29.05.2015