Quello calabrese è storicamente un territorio “vocato” alla devastazione e al saccheggio ambientale: dalle discariche ai piccoli e grandi impianti della morte (turbogas, inceneritori, biomasse, ecc.), tutti i padroni della “monnezza” e della cosiddetta green economy hanno fatto e continuano a fare cassa sulla salute dei cittadini colonizzando senza scrupoli
Senato: Semplificazione: Partecipazione:
La sovranità appartiene al Popolo! – Le ragioni del NO alla riforma Costituzionale – 9 Ottobre – Cotronei – Sala delle conferenze ore 17.30
A Lamezia Terme si è svolto il primo incontro regionale per la costruzione della campagna per il NO SOCIALE al referendum. Quella che segue è la piattaforma politica comune che le realtà presenti all’assemblea hanno condiviso e che accompagnerà tutte le mobilitazioni regionali. C’è chi dice no Costruiamo il no
Anche Cotronei partecipa alla battaglia per il NO alla riforma costituzionale, voluta dal governo, con la costituzione del locale Comitato. Il Comitato è accreditato a livello nazionale dal Comitato per il NO nel referendum sulle modifiche della Costituzione – IO VOTO NO ed è collegato, in ambito provinciale, a quello
Appello. «Ora e sempre No Tav: identità e pratiche del movimento valsusino contro l’alta velocità»: uno studio che vale un procedimento giudiziario. Per aderire, si può andare sul sito effimera.org Il 15 giugno 2016, il tribunale di Torino ha condannato Roberta, ex studentessa di antropologia di Ca’ Foscari, a 2 mesi
COMUNICATO STAMPA Referendum sociali, parte la raccolta firme. Sabato e domenica banchetti in tutta Italia su scuola, trivelle zero, inceneritori e beni comuni Sabato 9 aprile conferenza stampa a Roma, Via del Corso/Largo Goldoni ore 11:00 Quattro quesiti referendari contro la “cattiva scuola” del governo Renzi, due per salvare l’ambiente
Prima dei contenuti colpisce il linguaggio di quanto scrive su il manifesto Erasmo D’Angelis, nuovo direttore dell’Unità (giornale fondato da Antonio Gramsci), rivolgendosi a Marco Bersani a proposito di privatizzazione dei servizi pubblici locali e idrici in particolare (ilmanifesto.info). Rozzo, con paradossi estremi, nel giudicare coloro che difendono il servizio pubblico, D’Angelis dice che l’Italia è “l’ultimo paese
Il tentativo di D’Angelis di far passare il movimento per l’acqua come difensore dello status quo cozza sia con la legge d’iniziativa popolare presentata dallo stesso già nel 2007, sia con il piano per il finanziamento del servizio idrico consegnato nel 2010, sia infine con la pratica concreta nei diversi
È vero. Confermo a Marco Bersani, che oggi siamo l’ultimo Paese sovietico d’Europa e non a caso in una buona metà dell’Italia i servizi pubblici locali sono i peggiori del continente, proprio là dove è abnorme il numero di municipalizzate che raggiungono la cifra record di 7.170, di cui oltre 2.700 strumentali, e la norma è l’anomalia
VIDEO-INCHIESTA - L'ACQUA, IN ITALIA E' UN DIRITTO?
