CampluSila Natura. Scoprire se stessi, in un’Avventura!

Villaggio PalumboSila, 24 giugno – 1 luglio 2018

[Carmen Fiore]

Il 24 Giugno, immersa nel Parco Nazionale della Sila, si terrà la seconda edizione dell’unico campus per il Sud Italia dedicato ai bambini ad alto potenziale cognitivo. Un format originale che unisce multimedialità, competenze nell’ambito della comunicazione, connessione con la natura, acquisizione di stili di vita sani e lo studio delle intelligenze umane con particolare attenzione a quella emotiva. Per orientare i bambini alla felicità e allo sviluppo del proprio potenziale.

Cosa s’intende per alto potenziale cognitivo o plusdotazione?


Secondo Stern, l’inventore del test che misura il quoziente intellettivo, in media un individuo ha un Q.I. di 100. Eppure, non è per tutti così. Il 5-8% della popolazione scolastica ha un QI più alto. La plusdotazione, però, è data da un insieme di fattori e caratteristiche che non possono essere riassunte solo in un QI alto che ne può essere, però, l’indice e in un’unica definizione. C’è, infatti, anche il talento artistico, musicale, visivo-spaziale, dell’intelligenza pratica. Ogni individuo è un essere umano a sé con il proprio vissuto, la propria storia familiare, il proprio corredo genetico e la propria collocazione nel Mondo e nel tessuto sociale. Tutti fattori che influenzano la crescita e lo sviluppo della persona e del suo potenziale cognitivo.
Si può dire che “la plusdotazione è una dissincronia nello sviluppo, nella quale, elevate capacità cognitive e il saper svolgere le attività con notevole intensità, si combinano per formare esperienze interiori e una consapevolezza che sono differenti dalla norma. Questo loro essere così particolari, rende i plusdotati vulnerabili e richiede l’utilizzo di uno stile parentale, di un’educazione e di un metodo d’insegnamento e di counseling particolare al fine di sviluppare appieno il loro potenziale.” (Columbus Group, 1991).
I bambini plusdotati mi ricordano tanto la Sila, un luogo dalle grandissime potenzialità, spesso non capito e non valorizzato. Infatti, questi bambini, molte volte non vanno bene a scuola perché si annoiano, non riescono a integrarsi con i pari perché mancano loro gli stimoli giusti e un approccio didattico e pedagogico che valorizzi il talento del singolo e non l’omologazione.

Connessione con la Natura. Multimedialità. Divertimento.


Da queste riflessioni ho ideato il campus, la cui particolarità è quella di essere immerso in un parco naturale e avere un approccio olistico e sistemico verso la vita, le relazioni e l’apprendimento. Grazie a una didattica inclusiva e multidisciplinare, i ragazzi avranno la possibilità di cooperare alla realizzazione di progetti professionali dove ognuno potrà ritagliarsi il proprio ruolo e dare valore aggiunto al gruppo. Saranno stimolati con esperienze dirette e lavoro sul campo, affiancati da professionisti che potranno soddisfare la loro sete di sapere e sperimentazione. Il tutto, mentre passeggiano nel bosco, visitano luoghi incantevoli, si cimentano in gare gastronomiche golose, salutari e territoriali, interagiscono con animali, si confrontano con la vita di montagna e i suoi protagonisti, lavorano su se stessi attraverso percorsi di coaching.

Parola ai Partner
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Ho deciso di lasciare la parola a chi ha creduto in questo progetto – che ringrazio – per spiegare in cosa i ragazzi si troveranno coinvolti e dare loro qualche consiglio. La prima domanda la rivolgo a Pino Fabiano, direttore del magazine CotroneInforma, che pubblicherà gli articoli dei ragazzi del corso di giornalismo e che aspettiamo come ospite per una nostra giornata di “studio-lavoro” nel bosco!
I ragazzi del campus non sono calabresi e non sono mai stati in Sila, su cosa consiglieresti loro di focalizzare l’attenzione per la stesura degli articoli e per avere una connotazione territoriale rilevante? Consiglio di focalizzare l’attenzione sulle specificità della Sila e negli aspetti riguardanti la biodiversità, magari facendo emergere gli elementi di diversità che i ragazzi troveranno nel confronto con i propri territori di provenienza.

Come giornalista, quali consigli vuoi dare a chi di loro vorrà intraprendere questo mestiere?

Il mio approccio alla professione giornalistica è particolare, visto che vivo d’altro, ma da freelance mi muovo in assoluta libertà. Vorrei riportare un pensiero del fondatore di Le Monde diplomatique, Hubert Beuve-Méry, che consiglia di attenersi rigorosamente ai fatti ma non risparmiare mai le proprie opinioni, perché se vogliamo, anche in questo modo, il giornalismo diventa uno strumento di emancipazione e crescita collettiva. Poi, consiglio ai ragazzi di leggere e studiare, di mantenersi sempre liberi e indipendenti da qualsiasi forma di potere cercando di diffondere anche quello che qualcuno non vuole che si sappia, perché tutto il resto è propaganda.

Pensi che il CampluSila Natura possa essere un’occasione importante per far vivere la Sila in modo diverso, creare confronto tra i ragazzi del territorio e quelli del campus e uno sviluppo culturale per questi magnifici luoghi?

Penso che sia un’occasione importante per guardare e vivere la nostra Sila in modo diverso. Se si riuscisse a creare un’interazione o un confronto con i ragazzi del territorio potremmo certamente considerare raggiunto un grande obiettivo, come ben dici, in un’ottica di sviluppo culturale per il posto.

Da Cotronei a Piacenza per incontrare l’editore e curatore d‘arte Loris Zanrei, fondatore della casa editrice LZ indipendent Art e dei magazine online Arting News e Diciotto.

Come mai hai deciso di accettare questa partnership?

Perché mi è piaciuta da subito, ha a che fare con bambini e ragazzi, sono sensibile verso questo tema, sono stato un bambino ipersensibile e ho toccato spesso con mano il disagio di crescere. Parlarne e capire da vicino questo tema è, comunque, per me una crescita.

Credi sia importante insegnare ai giovani nativi digitali il mestiere dello scrivere e la sua etica giornalistica?

Più che altro, può sembrare banale ma, una passione come la scrittura o altre attività creative, possono salvarci la vita. Ci emozionano, ci fanno sentire vivi, ci tengono occupati, ci aiutano a staccare dalle preoccupazioni quotidiane e ci offrono un rifugio.

Quali sono le differenze tra editoria cartacea e digitale su cui vorresti che i ragazzi ponessero attenzione per la stesura degli articoli che verranno pubblicati sui tuoi magazine?

Un solo consiglio ai ragazzi: non perdano mai tempo in una ricerca stilistica forzata. Siano loro stessi, sempre. Con le loro emozioni e spontaneità. Scrivere è un’emozione istintiva, scrivere contenuti originali può sembrare un’impresa impossibile, soprattutto oggi. La rapida e capillare diffusione della rete ci pone di fronte a una quantità d’informazioni mai vista prima. La superficialità è un rischio sempre più reale. Offrire la propria prospettiva riguardo a un determinato argomento può aprire, in chi legge, orizzonti inaspettati. Che sono sempre portatori di nuove opportunità. Questo non va mai dimenticato.

Hai dei consigli per chi vuole intraprendere la carriera giornalistica?

In generale mi sento di consigliare solo di seguire il mondo del giornalismo se si ha davvero una passione forte e autentica. In genere, ognuno di noi dovrebbe seguire il proprio sogno, uno può anche non avere il dono della scrittura, perché anche di talento si tratta, ma la cura e la passione di quello che facciamo, queste sì sono responsabilità di ognuno. Scrivere bene è una cosa importante e a tratti fondamentale perché parla di noi, che sia una mail, un compito o un post su Facebook.

Da Piacenza alla provincia di Catanzaro, per incontrare Martina  Costanzo, educatrice cinofila di primo livello (assistente educatore, tecnico cuccioli e puppy class) ThinkDog – Istituto di Zooantropologia Applicata – che, insieme ad Angelo Lucia, guida ambientale escursionistica Aigae farà vivere una giornata memorabile ai ragazzi del campus: un doppio appuntamento per conoscere il territorio con un’escursione teatrale e un’esperienza di videomaking con un lupo cecoslovacco per la creazione della campagna di comunicazione del corso di comunicazione pubblicitaria.


Quali sono gli obiettivi di questa giornata?

Principalmente far mettere i bambini nei panni del Lupo per permettere loro di comunicare con una specie diversa dalla nostra. Parliamo una lingua differente dal cane ma, mentre lui tutti i giorni cerca di capirci, spesso non avviene il contrario. I bambini hanno la capacità, più degli adulti, di arrivare a questa consapevolezza e connettersi ai cani perché sono più semplici, diretti, senza falsi miti, proprio come loro. Lo scopo, quindi, è anche quello che , dopo questa esperienza, possano tramandare agli adulti quello che hanno imparato e provato passando del tempo con questo cane che ha molti atteggiamenti propri del suo progenitore: il lupo.

In che modo i ragazzi potranno interagire con Nova, la tua stupenda lupa cecoslovacca? Qual è la preparazione?

I bambini inizialmente l’osserveranno molto, insegnerò loro il linguaggio del corpo e la sua gestione per comunicare con lei, utilizzando una tecnica che si chiama Human body Gym, una ginnastica con il corpo. Insegnerò loro anche a usare la prossemica, ovvero le distanze, importantissime per i cani e gli farò fare degli esercizi che li metteranno nei panni di Nova, per far sperimentare con mano che cosa provano i cani quando si rapportano con noi, attraverso dei particolari esempi che loro stessi dovranno attuare.

Il lupo e i falsi miti… cosa pensi di raccontare ai ragazzi per far capire loro chi è davvero il lupo e che messaggio vorresti che passasse dalla campagna che creeranno i ragazzi con voi?

Il lupo è da tempo vittima delle false credenze dell’uomo e delle ideologie sbagliate che hanno dipinto una personalità del lupo che in realtà non gli appartiene. È un animale straordinario e molto importante per il nostro ecosistema, sono sicura che i bambini riusciranno a trasferire agli adulti un messaggio diverso, positivo… finalmente giusto!

Infine, ho chiesto a tutti “Cosa ne sai di Plusdotazione?” e la risposta è stata:

Pino Fabiano: poco, sentita in qualche lezione universitaria. In un’ottica di capacità cognitive superiori alla media, mi pare suggestivo forzare tali barriere con le nuove generazioni, già predisposte rispetto alle precedenti nell’utilizzo di nuove tecnologie e, pertanto, nell’utilizzo di tali capacità.


Loris Zanrei: di Plusdotazione ho letto diverse cose, mi sono interessato a letture riguardo personaggi geniali come Mozart, Newton e Pascal, del loro lato meno noto, delle difficoltà e dei problemi di salute causati dai molti impegni per mettere a frutto I talenti che possedevano.


Martina Costanzo: non mi vergogno a dire che non ne ho mai sentito parlare.

Due cose sono sicure: il CampluSila Natura si prospetta un’esperienza indimenticabile e… Sul tema plusdotazione c’è ancora tanto lavoro da fare!
Se volete saperne di più sul CampluSila Natura, iscrivere i vostri ragazzi o proporre nuove idee, visitate il sito del campus realizzato dai bambini, guardate i video e le gallery fotografiche dello scorso anno e contattateci. Vi aspettiamo!!!

camplusilanatura

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