Albino Gagliardi: «L’acqua calabrese la gestisco io»

LAMEZIA TERME: Un papabile e un (auto)candidato. Alla ripresa dalla pausa estiva Mario Oliverio potrebbe anche non dover lavorare molto – a meno che il governatore non decida di sparigliare tutto con un nome a sorpresa – per individuare il responsabile dell’unità di missione per la programmazione del ciclo integrato delle acque.

Il papabile è Luigi Incarnato, segretario regionale del Psi, e con un passato da assessore regionale con delega ai Lavori pubblici. L’(auto)candidato è invece il battagliero primo cittadino di Saracena Mario Albino Gagliardi. Che a Oliverio dice senza troppi giri di parole: «L’unità di missione potrei guidarla io e anche a titolo gratuito».  Un invito, anzi una piena disponibilità, formulato da Gagliardi (che in politica naviga da decenni) soprattutto in funzione anti-Incarnato. «Lo rispetto – dice il primo cittadino del centro ai piedi del Pollino – ma non posso non ricordare che da assessore regionale non ha speso una parola sul ciclo integrato delle acque, tollerando sprechi e ruberie che in quegli anni si sono perpetrati in perfetta continuità con il passato e con il futuro».

Nel mirino del sindaco c’è anche l’attuale giunta regionale che su questo terreno ha adottato una delibera «senza avere una visione globale delle problematiche. Ancora una volta si ci limita ad un’applicazione burocratica di un provvedimento legislativo del governo prescindendo da ogni valutazione di merito e comunque degli interessi della collettività calabrese perché, per esempio, la Calabria è diversa da dalla Puglia per approvvigionamento idrico. Per intenderci, la Calabria è piena di acqua; la Puglia, al contrario, ne è sprovvista. Non può, quindi, adottare la stesso documento».

Al governatore, insomma, Gagliardi invita a studiare il “caso Saracena” «l’unico esempio di sistema virtuoso efficiente, efficace ed economico in Calabria e non solo». Un saggio si avrà a inizio ottobre, quando nel centro cosentino in tanti faranno capolino per il meeting nazionale sull’acqua pubblica. E non è da escludere che a quell’appuntamento non sia presente anche il nuovo titolare delle chiavi dell’acqua calabrese.

Tratto da: corrieredellacalabria.it

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