DIECI ANNI DA SINDACO NEL COMUNE DI COTRONEI
AL TERMINE DEL MANDATO
Nicola Belcastro termina il suo secondo mandato dopo dieci lunghi anni alla guida del comune di Cotronei. Non lo rimpiangeremo, non ci lascia un briciolo di nostalgia.
Abbiamo trascorso dieci anni di attività come associazione di volontariato e come giornale locale, con un rapporto con il sindaco di una paranoia indescrivibile. Mancanza di empatia, dirà qualcuno. Forse.
Per noi il rapporto con Nicola Belcastro – come con tutti i sindaci che lo hanno preceduto nei nostri abbondanti cinque lustri di attività – è stato sempre inteso sul livello culturale, civile e politico, se per politica intendiamo le dinamiche che regolano la cosa pubblica con tutto quello che c’è dentro.
Con Nicola Belcastro ci siamo relazionati subito con la nostra identità da “cani sciolti”, da soggetti liberi, senza veli, così come siamo, come siamo sempre stati.
Abbiamo coinvolto il sindaco Belcastro in diverse nostre iniziative nei molteplici importanti progetti realizzati a Cotronei e finanziati dal Ministero delle Politiche sociali oppure dalla Tavola Valdese. Lo abbiamo coinvolto da relatore negli incontri pubblici, consentendogli di veicolare il suo pensiero, le sue opinioni rispetto a tematiche di interesse collettivo, come l’acqua, l’immigrazione, l’universo del disagio.
Mai una volta che Cotroneinforma fosse stata beneficiata di un coinvolgimento a iniziative pubbliche organizzate dall’Amministrazione comunale e dal sindaco Belcastro. Totalmente ignorati, o volutamente tenuti a debita distanza per non creare dissonanze. Forse.
Nessun rimpianto, anche perché le nostre idee, le nostre opinioni le abbiamo scritte nel giornale. Di certo, il giornale è la causa di tutti i problemi e del mancato amore con il sindaco Belcastro. Non s’è risparmiato di specificarlo pochi mesi addietro, quando avevamo in corso la vertenza per la sede dell’associazione al palazzo Russo. In sostanza, scriviamo alcune cose che non piacciono. Poi s’incazzano e ci tengono il muso. Belcastro e tanti altri.
Mettiamo in chiaro questo aspetto che forse può tornare utile al prossimo sindaco di questa nostra comunità di cotronellari teste piatte – come ci definiscono in terra di pagani.
È un giornale che costa fatica realizzarlo e senza finalità lucrative. A maggior ragione ci imponiamo di non essere faziosi, contro a prescindere, oppure alla ricerca di sensionalismi. Le pagine che riguardano Cotronei tengono dentro tutto (o almeno una buona parte) di quel che può interessare in una comunità. Pezzi di colore, la cronaca, la storia, la cultura.
E poi ci sono alcuni nostri editoriali, oppure note in Fronte redazionale o La tela del ragno, che creano mal di pancia. Di una cosa siamo certi, non spariamo cavolate, perché argomentiamo attingendo rigorosamente alle fonti (soltanto con le fonti necessarie), ma non ci risparmiamo la nostra opinione, ci sembrerebbe intellettualmente scorretto non farlo.
Un’opinione, la nostra, spesso non condivisa nel palazzo comunale. Mai una volta, però, che il sindaco Belcastro, o un assessore, o un consigliere avesse sollevato formale dissenso su questioni trattate nel giornale. Ci saremmo attenuti – se necessario – al dovere della rettifica o concedendo il diritto di replica. Niente di tutto ciò. Hanno preferito fare gli offesi, tenerci il muso e ignorarci. Basta pensare che in questi anni Belcastro ha dispensato soldi a quattro mani, anche per uffici stampa, giornali e affini, e mai che la nostra associazione, il nostro giornale avesse goduto d’un becco di un quattrino. A dir poco vergognoso.
Vabbè, tutto questo ragionamento di parte, che riguarda soltanto Cotroneinforma, per mettere Nicola Belcastro in cattiva luce? No, non è soltanto per questo.
In questi ultimi dieci anni Cotronei appare peggiorata per qualità della vita, in tutte le sue molteplici articolazioni.
Da sindaco e buon tecnocrate, con il settore tecnico che ha prodotto progetti e qualche santo in paradiso, i denari pubblici a Cotronei non sono mancati. Milioni di euro per lavori pubblici, ma l’aspetto del paese non è fondamentalmente cambiato e il popolo non s’è ingrassato. La manutenzione ordinaria, la piccola manutenzione (dai grandi significati sociali) è stata pressoché inesistente. Buche sulle strade, perdite sulla rete idrica e fognaria, un trascurato verde pubblico e chissà cos’altro ancora, hanno restituito l’immagine carente del decoro urbano, in tutti i dieci anni (lasciamo da parte l’asfalto arrivato in questi ultimi giorni come per virtù dello spirito santo).
La dinamicità culturale a Cotronei è stata pressoché inesistente. Qualche iniziativa istituzionale nella sala conferenze, la ripresa di un pur minimo cartellone teatrale durante l’inverno e nient’altro, se non il patrocinio nelle iniziative organizzate dai cittadini e dalle associazioni.
Non ci sono luoghi pubblici della cultura fruibili nel quotidiano. Non esiste una biblioteca, seppur istituita al tempo dell’amministrazione Scavelli: tutti quei libri rimasti nelle classi del Liceo, così, da ornamento.
Vabbè, ma adesso ci mettiamo a vedere queste piccole cose?
No, non le vediamo. Non vogliamo considerare nulla di quanto possa significare un bene materiale.
Vogliamo considerare altro. In questi dieci anni s’è ulteriormente sfilacciata la coesione sociale, la comunicazione, la ricerca del bello, il sentirsi cittadini di un paese e orgogliosi di esserlo, il sentirsi coinvolti e partecipi in un’amministrazione comunale trasparente, aperta al popolo.
Soltanto per questo e per nessun’altra ragione ancora, al termine del mandato dopo dieci lunghi anni, ci sentiamo di dire: un sindaco che non passerà alla storia.
da: Cotroneinforma n. 143/2021