2017 ANNUS MIRABILIS

Parrebbe proprio la locuzione più appropriata con cui iniziare la trattazione della vicenda delle terme a Cotronei.

Infatti, nel primo semestre di quest’anno si è concluso l’iter amministrativo per l’aggiudicazione della Concessione di costruzione e gestione dell’impianto termaleMAGNA GRECIA” definitivamente affidato al Consorzio Ordinario “Essebi Costruzioni di Salvatore Baffa S.R.L. / Sadel S.P.A.”.

L’avviso di pubblicazione dei risultati di gara, datato 09/06/2017, certifica l’aggiudicazione al consorzio con un punteggio di 100/100 (offerta tecnica, economica e temporale) ed un ribasso dell’1%, per un importo totale di 2.475.000,00 euro.

Tutto ciò dopo che con l’udienza in camera di consiglio del 10 maggio 2017, il TAR Calabria sezione di Catanzaro ha stabilito che è cessata la materia del contendere, tra Autorità di Bacino della Regione Calabria e Comune di Cotronei, sulla sospensione della nuova carta dei vincoli idraulici.

Si dovrebbe allora finalmente esultare per un opera di cui in paese, provincia e regione si discuteva da decenni senza venirne a capo, ma come sempre in questi accadimenti coesistono retroscena da spy story, che proviamo a sintetizzare.

Riguardo la nuova carta dei vincoli idraulici dapprima autorizzata poi sospesa da parte dell’Autorità di Bacino abbiamo già esposto, su queste pagine, le nostre perplessità che ora proviamo a chiarire e definire meglio.

L’ambiguità evidente sta nel fatto che l’Autorità suprema sulle questioni riguardanti il rischio idrogeologico in Calabria non sia stata in grado di produrre ovvero non abbia voluto produrre, uno straccio di documentazione sulle difformità progettuali che aveva verificato (27 ottobre 2015) e che le avevano consentito di sospendere la nuova perimetrazione e l’operatività della nuova carta dei vincoli idraulici.

Infatti nel provvedimento del TAR si dice che la sospensione:
a) non è stata adottata dal medesima organo che aveva emanato il provvedimento sospeso, e cioè dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino, bensì dal Segretario Generale;
b) non prevede espressamente il termine della sospensione;
c) è carente sotto il profilo motivazionale, in quanto non si comprende in cosa consista la difformità rilevata, né come essa possa incidere sulla valutazione del rischio idraulico; inoltre, non sono indicate le gravi ragioni che hanno consigliato l’adozione del provvedimento cautelare.

Così facendo e revocando il provvedimento di sospensione (25 ottobre 2016) si rende assolutamente non credibile per il ruolo che riveste nella salvaguardia dell’incolumità dei cittadini nel caso di eventi meteorologici avversi che determinano rischi di esondazione e in definitiva dimostri di non essere in grado di verificare ciò che in precedenza aveva dichiarato.

Poiché non siamo in possesso del verbale con cui l’Autorità ha revocato il provvedimento e, quindi, non ne conosciamo i contenuti tecnici, possiamo solo azzardare due ipotesi assolutamente contraddittorie tra loro.

1) La sospensione iniziale della nuova perimetrazione era stata eseguita solo in forma di autotutela, viste gli esposti alla Procura della Repubblica di Crotone, senza che fossero eseguiti gli opportuni accertamenti del caso e quindi la difformità nella costruzione dell’argine in destra idraulica, motivazione asserita per sospendere la nuova perimetrazione non era veritiera.
2) La difformità nella costruzione dell’argine in destra idraulica è veritiera e l’annullamento della sospensione è dovuto alla incapacità di produrre una documentazione tecnica che accertasse tale condizione.

Speriamo vivamente che la seconda delle due l’ipotesi non sia quella corretta perché ciò sarebbe come dire: «attendiamo con baldanzosa allegria il prossimo evento alluvionale, tanto l’argine non servirà per ciò a cui è stato predisposto!»

Altrimenti poi potrebbe essere: annus horribilis!

Peppe Guarascio

Tratto da: http://cotroneinforma.org/wp-content/uploads/2017/10/132.pdf

 

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